Epatite C, accordo per il rimborso del nuovo farmaco che cancella il virus

Epatite C, accordo per il rimborso del nuovo farmaco che cancella il virus
ROMA L'Agenzia italiana del farmaco e Gilead Sciences hanno raggiunto l'accordo per la rimborsabilità del farmaco Sovaldi (sofosbuvir) per il trattamento dei pazienti...

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ROMA L'Agenzia italiana del farmaco e Gilead Sciences hanno raggiunto l'accordo per la rimborsabilità del farmaco Sovaldi (sofosbuvir) per il trattamento dei pazienti affetti da epatite cronica C. L'accordo consentirà di trattare il più grande numero di pazienti in Europa.

«La chiusura del processo negoziale con l'azienda è avvenuta nel rispetto dei tempi auspicati dal ministero della Salute e indicati dall'Aifa», fa osservare l'agenzia del farmaco.

Secondo alcune stime il emdicinale potrà essere assicurato ad oltre 30mila pazienti solo in Italia e sarà disponibile secondo progressivi criteri di appropiatezza specificati. «E' un accordo di grande impatto sanitario ed economico - spiega il direttore dell'Aifa Luca Pani al termine dei lavori - che accoglie le esigenze dei malati».

Primo farmaco che promette di eliminare il virus dell'epatite C, terapia con il record di vendite di tutti i tempi, cura costosa che mette a rischio la tenuta del sistema sanitario: il sofosbuvir, l'antiepatite il cui prezzo è stato ora fissato è tutte queste cose insieme. Sviluppato dalla piccola compagnia Pharmasset, poi acquistata dalla californianaGilead, è un inibitore della Rna polimerasi, un enzima indispensabile al virus per replicarsi. Contrariamente alle altre terapie, che al massimo tengono sotto controllo il virus nel 50-70% dei casi questa nei test sui pazienti ha raggiunto la totale eradicazione su una percentuale superiore al 90%.

Negli Usa la cura, venduta a 84mila dollari (66mila euro) a paziente, è già stata data a circa 70mila malati. In Europa, alcuni paesi come la Germania, che hanno relativamente pochi casi, l'hanno adottata subito, mentre altri 14, fra cui l'Italia e la Francia hanno iniziato una trattativa per poter abbassare il prezzo, troppo alto per chi deve curare decine o centinaia di migliaia di persone. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero