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Emicrania e spray nasale, è efficace? Lo spray per trattare l' emicrania si è mostrato «efficace nel trattamento acuto» e ha avuto pochi effetti collaterali. Questi i risultati positivi di un trial clinico su un ampio numero di pazienti, oltre 1.400, pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Neurology. L' emicrania colpisce circa il 12-14% della popolazione mondiale, per un totale stimato di circa un miliardo di persone, soprattutto donne. Oltre a causare mal di testa spesso intenso può portare sintomi tra cui nausea e sensibilità alla luce o al rumore.
Per questo è una condizione generalmente legata a un'assunzione di molti farmaci, assunti per via orale. Zavegepant di Pfizer è un antagonista del recettore CGRP di terza generazione e ha una somministrazione intranasale, di più rapido effetto. Nello studio è stato testato in doppio cieco su su 1.405 persone, che soffrivano da due a otto attacchi di emicrania moderata o grave al mese, e i loro attacchi non trattati duravano in media 30 ore.
Emicrania, stress e alterazioni ormonali tra le cause scatenanti
Metà dei partecipanti assunto una singola dose spray e il resto un placebo. Lo studio di fase 3, che ha come prima firma quella di Richard Lipton, professore di neurologia all'Albert Einstein College of Medicine di New York, mirava a confrontare l'efficacia, la tollerabilità, la sicurezza e il tempo di risposta di zavegepant spray nasale rispetto al placebo nel trattamento di attacchi emicranici.
«É stato riscontrato - scrivono gli autori dello studio - che lo spray riduce significativamente il dolore se valutato due ore dopo l'inizio di un'emicrania» ed è associato a un ritorno alla normale capacità funzionale in molti casi già a 30 minuti dal trattamento. Ma «sono necessarie ulteriori prove per stabilire la sicurezza del suo utilizzo a lungo termine». Lo spray è stato ben tollerato, gli eventi avversi più comuni sono stati alterazione del senso del gusto, fastidio nasale e, in misura molto minore, nausea. Il trattamento è già oggetto di una serie di richieste di approvazione da parte dell'autorità sanitaria statunitense, la Fda.
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