Effetto indesiderato, e forse non ancora previsto, del lungo periodo di isolamento: trovarsi con il portafoglio molto alleggerito una volta che potremo ricominciare ad...
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È stato forte l’incremento degli acquisti di alimentari nella grande distribuzione e del commercio online da quando è stato deciso di chiudere tutto. Secondo i dati Istat, nelle ultime settimane l’aumento più significativo delle vendite è stato registrato dalla grande distribuzione: solo per il cibo +9,9% rispetto a un anno prima. Da aggiungere tutto quello che è stato ordinato online. Avere in casa scorte sovrabbondanti dona sollievo e regala una sensazione di controllo.
«Parliamo di un’attitudine che regala sicuramente gratificazione - spiega Enrico Zanalda presidente della Società italiana di psichiatria - ma che può avere risvolti molto pesanti. E creare tensioni in famiglia. Chi già prima dell’emergenza aveva la tendenza ad assecondare acquisti compulsivi ora potrebbe peggiorare ma, anche per gli altri, la tentazione è forte. E bisogna fare molta attenzione. Prendere il proprio tempo, fare scelte oculate e non buttare via il denaro in cerca di un piacere assai effimero. E pericoloso». Già, il denaro. Quello scambio che, in questo momento, può far sentire in relazione con l’esterno e fa ricordare ciò che facevamo. Una strana nostalgia che non può portare nulla di buono, secondo lo specialista.
«Ci si affida al carrello della spesa perché quello - aggiunge - simula la nostra socialità perduta. Ma quando a casa ci si trova con una montagna di cose inutili la frustrazione è massima. Stesso discorso per l’online. Dove fioccano proposte allettanti per chi sta a casa. Dall’abbigliamento estivo all’hi-tech. Quindi, grande attenzione. E, se ci si accorge che qualcuno in famiglia, ha preso questa abitudine parliamone subito. O dopo potrebbe essere troppo tardi. Una situazione come quella che si sta vivendo potrebbe tirare fuori bisogni nascosti che è opportuno affrontare in tempi brevi». Per non trascinarci, anche in momenti migliori, il desiderio di spendere per spendere pur avendo poche disponibilità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero