Eroina sempre più fumata, in calo l’uso per via iniettiva, e poliassunzione sempre più diffusa. La cocaina resta la droga più usata, mentre...
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La sostanza più utilizzata, come un anno fa, è la cocaina (88,5%), seguita a ruota dai cannabinoidi (84%). Decisamente staccata invece l’eroina (47%), seguita dall’ecstasy (34,5%), ketamina (26%), allucinogeni (20,9%) e anfetamine (17,7%). A sottolineare il minor uso di eroina anche il fatto che non è più la principale dipendenza primaria fra chi entra in comunità (intesa come la prima sostanza da cui la persona è dipendente) visto che si attesta al 43,6%, superata anche quest’anno dalla cocaina, pari al 47,8%. La cocaina viene per lo più inalata (97%), ma anche assunta per via iniettiva dal 25% delle persone. Anche per l’eroina sono tanti coloro che l’assumono per via inalatoria (87%), ma rimane comunque significativo l’uso per via iniettiva, pari al 61%. Se però si considera il totale delle 429 persone osservate, l’utilizzo della siringa è avvenuto solo per il 28,9%.
«La maggior parte di chi fa uso di eroina oggi, inizia per via inalatoria, per via nasale o più spesso fumandola – spiega Antonio Boschini, responsabile terapeutico della comunità –L’uso per via iniettiva può subentrare nel corso del tempo, a volte dopo anni.
Interessante inoltre notare come la cannabis sia la droga primaria per il 5,1% dei neoentrati, con 10 ragazzi che hanno utilizzato unicamente questa sostanza. Un dato più basso rispetto al 2018, ma comunque altissimo, la percentuale di poliassuntori, pari all’85% dei neo entrati. Fenomeno da non sottovalutare infine quello della dipendenza da alcol, pari al 35,9%. «Oggi nove su dieci persone che arrivano da noi fanno un uso smodato di sostanze, senza fare troppe differenze fra una droga e l’altra – continua Boschini – L’unico fine è sballarsi, spesso alla ricerca di un divertimento che senza droghe sembra non poterci essere. Un fenomeno considerato sempre più “normale” e per questo sempre più spaventoso».
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Il Messaggero