Sono 3 milioni gli italiani con disfunzione erettile. Ma solo un milione risulta in «terapia ufficiale» per superare le defaillance in camera da letto. Gli altri non vanno dal...
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L'errore peggiore è l'autosomministrazione dei farmaci, ancor più se si sceglie di affidarsi a prodotti acquistati sul web, del tutto privi di garanzie di sicurezza ed efficacia, quando non addirittura pericolosi per la salute». Nonostante il tam tam di informazione sui pericolo degli acquisiti sul web, «purtroppo molti cedono a questa tentazione - prosegue - con un inevitabile altissimo tasso di insuccessi e, nel caso di utilizzo di medicinali impropri, anche un'elevata probabilità di effetti collaterali gravi».
Secondo l'esperto, «la chiave per risolvere la disfunzione erettile si conferma un buon rapporto medico-paziente. Ma tuttora il 50% dei pazienti abbandona la terapia entro poche settimane proprio perchè non si riesce a instaurare una relazione di fiducia e collaborazione nel quale le caratteristiche dei farmaci e della cura siano ben spiegate all'uomo, sottolineando ad esempio che per raggiungere il massimo effetto con il minimo degli effetti collaterali occorre che il principio attivo 'vada a regimè e questo non accade alla prima assunzione, bensì dopo aver preso quotidianamente la pillola per circa una settimana».
Gli uomini con problemi fra le lenzuola si rivolgono al medico, invece, solo dopo due anni dall'inizio dei sintomi, in un caso su cinque dietro la spinta della partner. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero