Depressione, come uscirne? Al via campagna "Sto bene, grazie"

Le persone che si ammalano di depressione continuano ad aumentare. Nel 2017, secondo l'Istat, 2,8 milioni di italiani erano depressi e negli ultimi cinque anni, la pandemia da...

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Le persone che si ammalano di depressione continuano ad aumentare. Nel 2017, secondo l'Istat, 2,8 milioni di italiani erano depressi e negli ultimi cinque anni, la pandemia da Covid, l'isolamento prolungato, le paure legate alle difficoltà economiche dei costi energetici in crescita e la guerra in Ucraina, non hanno fatto altro che peggiorare questa patologia silenziosa, spesso sottostimata, perché circondata ancora oggi da stigma sociale. A livello globale, subito dopo il Covid, l'OMS ha evidenziato un aumento di oltre il 25% dei soggetti con disturbi ansiosi e depressione, circa 374 milioni di persone nel mondo.

 

Ma da questa emergenza sotterranea si può uscire, a patto di non nascondersi dietro alla vergogna, come suggeriscono psicologici e psichiatri, che hanno lanciato "Sto bene, grazie", la campagna di sensibilizzazione voluta da Angelini Pharma ed ideata dall'agenzia di comunicazione, You&Web.

 

Cuore della campagna è una grande box nera, posta all'esterno del museo MAXXI di Roma, dove i visitatori potranno vivere un'esperienza fisica e sensoriale, entrando nella grande scatola e sperimentare le quattro stanze che la compongono: l'una diversa dall'altra, in cui differenti performance artistiche diventano metafora delle difficoltà quotidiane di chi soffre di depressione.

 

Alberto Siracusano, Professore ordinario di psichiatria, direttore della scuola di specializzazione in psichiatria e direttore del dipartimento di Medicina dei sistemi dell'Università di Roma Tor Vergata: "La depressione ha diverse cause. Oggi sappiamo che le determinanti psicosociali sono alla base di tanti disturbi e della depressione, che ha delle origini nella povertà economica indubbiamente, ma quello che oggi è abbastanza evidente è che bisogna integrare questo concetto quantitativo con un concetto qualitativo che la povertà vitale. Oggi la cultura dell'informazione centrata sulla salute mentale è uno dei principali obiettivi che dobbiamo perseguire".

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Il Messaggero