I prodotti per sbiancare i denti non sono 'senza macchia': tre studi dimostrano che rovinano la dentina, la parte proteica del dente, sotto lo smalto, che dà forza...
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In questi studi gli esperti hanno condotto diversi esperimenti usando il principio attivo dei prodotti sbiancanti (acqua ossigenata) su fibre di collagene, su denti in provetta e sul materiale che costituisce la dentina.
«E' interessante il fatto che nello studio sono state indagate le alterazioni della struttura organica del dente», continua. Gli autori hanno posto l'accento sui rischi connessi alle procedure domiciliari di sbiancamento, quindi al fai-da-te, spesso molto pubblicizzate, spiega Tomasi. «Credo che, come sempre, ogni procedura vada valutata in termini di costo-beneficio, ove alla voce costi vanno aggiunti i rischi anche potenziali. Quindi - raccomanda l'esperto - è importante valutare sia se lo sbiancamento sia effettuato in presenza di evidenti alterazioni del colore dei denti (sia congenite sia per cause diverse), sia se la procedura scelta potrà avere benefici concreti se effettuata correttamente». Uno sbiancamento che parta da una semplice auto-valutazione del paziente che pensa di avere i "denti scuri o gialli" spesso porta ad un eccesso di trattamenti con conseguenze anche sgradevoli, conclude Tomasi. Per la valutazione sulla necessità di questa procedura e sulla metodica più corretta ci si dovrebbe rivolgere ad un professionista che potrà consigliare se farlo e con quale approccio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero