Denti, cure fondamentali: masticare male danneggia stomaco e testa

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Anni di gengive infiammate e di scarsa igiene orale portano inevitabilmente alla perdita dei denti. Ascolta: Covid, Anthony Fauci: servirà un vaccino all'anno....

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Anni di gengive infiammate e di scarsa igiene orale portano inevitabilmente alla perdita dei denti.

E se è vero che le cure odontoiatriche moderne offrono una serie di strategie correttive, dagli impianti, alle protesi parziali o complete, è anche vero che non andare subito dal dentista può portare ad una serie di problemi a catena, anche a carico della digestione. Ma non solo. Durante la masticazione si ha il rilascio di enzimi e sostanze lubrificanti che aiutano, insieme all’azione dei denti, a sminuzzare il cibo e a prepararlo per la deglutizione. Le patologie di denti e gengive, e ancora peggio, la perdita dei denti porta a masticare male e le conseguenze non tardano a comparire.

Numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra edentulia (ossia la perdita dei denti) e dispepsia funzionale (cattiva digestione), precoce senso di sazietà e malattia da reflusso gastro-esofageo, soprattutto nelle donne. Deglutire cibo non adeguatamente processato da una masticazione efficace porta ad una digestione incompleta e tutti i nutrienti non estratti dagli alimenti offrono nutrimento ai batteri intestinali, promuovendone la crescita eccessiva del ventre, la formazione di gas e una cattiva digestione. Cercare di aggirare il problema mangiando soltanto cibi morbidi e facili da masticare può portare ad uno stato di malnutrizione. Alcune ricerche hanno trovato una correlazione tra la perdita di 3-5 denti e la comparsa sindrome dell’intestino irritabile. Ma non è tutto. Ricercatori della New York University hanno individuato una relazione lineare tra perdita di un numero sempre maggiore di denti e maggior rischio di comparsa di alterazioni cognitive, fino alla demenza. Uno studio effettuato dalla professoressa Bei Wu del Rory Meyers College of Nursing della New York University su 34 mila americani ha evidenziato che per ogni dente perso, il rischio di alterazioni cognitive aumenta dell’1,4% e quello di demenza dell’1,1%. Ciò significa che chi ha perso tutti i denti ha un aumentato rischio di declino cognitivo del 48% e di demenza del 28%. La perdita dei denti è insomma un importante fattore di rischio di demenza, finora trascurato, ma per fortuna prevenibile.

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Il Messaggero