ROMA Si fa presto a dire crema solare: se usata male, però, rischia di non proteggere e perdere la propria efficacia. Prima di tutto è necessario sceglierla con attenzione,...
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Se avete in casa una confezione integra acquistata l'anno scorso potete utilizzarla, a patto che sia stata ben conservata; meglio evitare invece la crema solare aperta 12 mesi prima (in ogni caso il periodo dopo l'apertura in cui usare un prodotto cosmetico è indicato in tutti i Paesi dell'Unione europea con uno stesso simbolo, un vasetto aperto su cui è apposta la durata in mesi del prodotto in cifre, seguita dalla lettera M).
Non dimenticate poi che il sole scotta ovunque: in un parco cittadino, al lago, in montagna, il solare va sempre portato con sé, qualunque sia la assolata meta del viaggio.
L'applicazione, infine, è la nota dolente che molti tendono a sbagliare. La crema protettiva va messa anche se è nuvoloso (perché la coltre di nuvole lascia comunque passare buona parte dei raggi) e se ci si posiziona all'ombra (sotto l'ombrellone arriva infatti il 50% dei raggi riflessi da acqua e sabbia).
La crema andrebbe applicata almeno mezz'ora prima di andare in spiaggia, per poter penetrare ed agire alla prima esposizione, che è anche la più pericolosa. A casa senza vestiti, poi, è possibile stenderla su tutto il corpo, anche sulle parti di solito coperte dal bordo del costume, che vengono spesso trascurate.
Attenzione al numero delle applicazioni: al primo tuffo almeno il 25% della crema spalmata si dilegua, al resto pensano il sudore, la sabbia e il telo da mare. Il solare va applicato rigorosamente (e con pazienza!) ogni due ore e sempre dopo il bagno o la doccia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero