Covid, la variante inglese colpisce cani e gatti? «Sospetti su alcuni problemi cardiaci»

Covid, variante inglese: «Sospettiamo sia collegata a problemi cardiaci in cani e gatti». Lo studio britannico
È allarme variante inglese per gli animali domestici. Sembra infatti che ci sia un possibile collegamento tra la variante di coronavirus e alcuni casi di...

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È allarme variante inglese per gli animali domestici. Sembra infatti che ci sia un possibile collegamento tra la variante di coronavirus e alcuni casi di miocardite riscontrati in gatti e cani. Accade in Gran Bretagna, dove una ricerca condotta dall'ospedale veterinario specializzato Ralph Veterinary Referral Centre (Rvrc) di Marlow, in Buckinghamshire, ha messo in guardia da questo possibile nuovo sintomo. Lo studio, però, non è stato ancora sottoposto a «revisione paritaria», e i risultati dei test non hanno ancora un fondamento solido.

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«Non vogliamo diffondere il panico inutilmente - ha dichiarato il cardiologo Luca Ferasin -  soprattutto perché al momento abbiamo un forte sospetto di trasmissione da umano a animale domestico, ma non viceversa, e non lo sappiamo con certezza. Ma i veterinari dovrebbero essere consapevoli di questa cosa, in modo che possano iniziare i test se sospettano un potenziale caso di infezione da Covid»​, così Ferasin.

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La variante inglese

Lo studio è emerso grazie a un articolo del The Guardian, che ha citato la variante B117, cioè la contagiosa variante inglese. Che è stata individuata nel Kent, in Inghilterra, lo scorso dicembre: ad oggi rappresenta quasi la totalità dei nuovi casi nella regione. Stando ai dati raccolti, precisano gli autori, i sintomi nei cani e nei gatti sono prevalentemente respiratori, come colpi di tosse e congiuntiviti principalmente. Ma gli scienziati del Buckinghamshire sostengono che tra dicembre e febbraio scorso, il numero di cani e gatti ricoverati nella loro clinica con la miocardite sia cresciuto in maniera importante. Si tratterebbe, infatti, di circa di 18 casi; non tantissimi, ma comunque quasi 10 volte in più rispetto al periodo pre Covid. Oltre all'insufficienza cardiaca, negli animali colpiti dalla variante inglese si potrebbero verificare altri sintomi come la letargia, la mancanza di appetito e l'aritmia.

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Il Messaggero