Covid, cure a domicilio: dallo Spallanzani un farmaco e un kit per monitorare i pazienti con sintomi lievi

Da oggi i medici di base di Roma, in stretto collegamento con l’ospedale Spallanzani, avranno a disposizione un nuovo protocollo sanitario per curare in casa le persone...

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Da oggi i medici di base di Roma, in stretto collegamento con l’ospedale Spallanzani, avranno a disposizione un nuovo protocollo sanitario per curare in casa le persone affette da Covid-19 con sintomi lievi o moderati quali, ad esempio, febbre, mal di testa, dispnea, tosse, dolori muscolari e diarrea. 

 

 
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La molecola

La molecola del nuovo trattamento farmacologico è il raloxifene, comunemente utilizzata per il trattamento dell’osteoporosi nelle donne dopo la menopausa. Per individuare questa molecola come la più efficace nell’inibire la replicazione del virus, si è persino fatto ricorso all’intelligenza artificiale e a un sistema di supercalcolo basato su una “biblioteca chimica” di 500 miliardi di molecole e in grado di valutarne più di tre milioni al secondo.

Obiettivo dello studio, che potrà coinvolgere fino a 450 pazienti, quello di tenere sotto controllo il virus ma soprattutto di riuscire a farlo a casa e non appesantendo le strutture sanitarie. In sostanza, il medico di base potrà inserire (se idoneo) un paziente positivo paucisintomatico in questo protocollo sanitario che prevede, oltre al trattamento con raloxifene, anche la dotazione di un kit che consente di monitorare in tempo reale l’evoluzione del virus. Il malato di Covid 19 “arruolato” verrà dotato di un tablet e di tre strumenti digitali per il controllo della pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, l’ossimetria transcutanea e la temperatura corporea. Tutti i dati saranno comunicati in tempo reale allo staff medico del dottor Emanuele Nicastri dell’Istituto Spallanzani, investigatore principale per i risultati del trattamento con il raloxifene assieme agli ospedali Humanitas (a Milano e Bergamo) e Monaldi (Napoli).

Lo studio clinico è promosso dal consorzio pubblico-privato Exscalate4Cov nell’ambito di un progetto finanziato dalla Commissione europea ed autorizzato da Aifa lo scorso ottobre. Il file del brevetto per l’utilizzo del raloxifene per il trattamento di persone affette da Covid19 è stato depositato il 6 maggio dello scorso anno da Dompé farmaceutici, Fraunhofer Insititute e Università di Lovanio per promuovere l’accesso universale alle cure che ne potranno derivare, così come definito dalle linee guida del consorzio stesso. Mentre l’Italia fatica, e non poco, al reperimento e alla distribuzione delle dosi di vaccino, il nuovo protocollo in telemedicina per trattare in casa chi è stato colpito dal virus potrà contribuire a evitare ulteriori sovraccarichi ospedalieri.

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Il Messaggero