Covid e pipistrelli, nuove prove: virus simili al Sars-Cov-2 in esemplari di molte parti dell'Asia

Di nuovo i pipistrelli. Che ci siano loro dietro al Coronavirus che ha sconvolto il mondo intero non è mai stato provato con certezza ma a mettere di nuovo i mammiferi...

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Di nuovo i pipistrelli. Che ci siano loro dietro al Coronavirus che ha sconvolto il mondo intero non è mai stato provato con certezza ma a mettere di nuovo i mammiferi volanti sotto accusa è arrivato pochi giorni fa uno studio pubblicato su Nature Communications che rivela la scoperta di un Coronavirus molto simile a quello che causa la Covid-19, nei pipistrelli di una grotta artificiale nella Thailandia orientale. Come scrive anche la BBC, non si tratta della prima scoperta di questo genere e ciò fa ritenere probabile che il salto del virus dagli animali all'uomo sia avvenuto proprio tramite i pipistrelli. 

«Dobbiamo tenere maggiormente sotto controllo gli animali», dice Wang Linfa, della Duke-NUS Medical School di Singapore, coinvolta nello studio. Il virus, denominato RacCS203, è stato individuato nel sangue di cinque pipistrelli (delle specie Horseshoe) della grotta thailandese e le analisi hanno rivelato una coincidenza con il codice genetico del Sars-Cov-2 del 91,5%. Non solo: è anche molto simile a un altro coronavirus (RmYN02) presente in una specia di pipistrelli (i Rhinolophus malayanus) nello Yunnan, in Cina: in questo caso il codice genetico coincide al 93,6% con quello del Sars-CoV-2. L'opinione degli scienziati, in sostanza, è che il Coronavirus circoli nei pipistrelli in molte parti dell'Asia, non solo in Cina. 

L'indagine dell'Oms in Cina

Le ricerche effettuate sul coronavirus sin qui suggeriscono che abbia un'origine «animale» ma non è chiaro quale sia l'esemplare «ospite», ha detto qualche giorno fa in conferenza stampa a Wuhan il professor Lian Wannian, a capo della delegazione di 17 esperti cinesi che ha affiancato la missione dell'Oms incaricata di indagare sull'origine della Covid-19 in Cina. «Pipistrelli e pangolini sono i più probabili candidati alla trasmissione, ma i campioni di coronavirus trovati in quelle specie non sono identici al Sars-Covid 2», ha aggiunto.

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Il Messaggero