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Covid, l'allarme dell'infettivologo Massimo Galli: «Situazione ampiamente fuori controllo». «Temo che non ci sia il benché minimo dubbio nel dover sottolineare che la situazione» di Covid-19 in Italia «è ampiamente fuori controllo», con «un costante incremento della diffusione dell'infezione» pur con «differenze locali e regionali», dice Massimo Galli, dell'ospedale Sacco-università Statale di Milano, intervenuto ad 'Agorà' su Rai 3.
«Le misure adottate devono essere applicate con estrema attenzione ed efficacia - avverte l'esperto - se vogliamo sperare di invertire una tendenza in tempi ragionevoli e non trovarci in una situazione ancora più complessa a brevissimo termine».
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«Lockdown totale», i medici: le terapie intensive al collasso
«Centralizzare le decisioni come con la Sars»
Centralizzare la gestione della sanità in una situazione come quella che sta vivendo l'Italia? «L'ho sempre sostenuto e sempre pensato». Così Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco-università Statale di Milano, intervenuto ad 'Agorà' su Rai 3 risponde a una domanda della conduttrice. «L'ho imparato nel 2003 con la Sars, la sorella minore e più bonaria di questa pandemia - ricorda Galli - Dove 20 decisori in Italia avrebbero reso impossibile qualsiasi intervento, lì fu messo tutto in mano alla Protezione Civile e ne venimmo fuori. Ci furono molte polemiche. Certamente - sottolinea il medico - abbiamo bisogno di un'autorità centrale in mano a persone competenti».
«Vaccino non sappiamo se e quando lo avremo»
«È necessaria una programmazione che consenta di capire come possiamo uscire da questa crisi nell'immediato e come possiamo continuare a starne fuori finché non arriverà qualche cosa che ci metterà al riparo.
Rispetto alle parole del ministro della Salute Roberto Speranza, che è tornato ieri a ripetere che il vaccino verrà distribuito entro la fine del primo quadrimestre del 2021, Galli, ordinario di infettivologia all'Università Statale di Milano, afferma: «Sono completamente solidale a delle posizioni di buon auspicio ma non possiamo stare in attesa di un risultato che non sappiano se si concretizzerà e quando. Sarebbe come andare in battaglia sperando di avere in mano un'arma che arriverà tra un numero imprecisato di mesi».
La parola d'ordine quindi per Galli è programmazione, quello che, suggerisce, è in parte mancato per le scuole. «Il costo epidemiologico dell'apertura delle scuole esiste e non si può negarlo, altrimenti sarebbe un discorso di comodo», ha detto. «Abbiamo passato l'estate a dibattere sul fatto che i banchi a rotelle non servivano a molto» ma quello che «non si sono messe le scuole nelle condizioni di avere una presenza sanitaria» che «permetterebbe di poter sfruttare tamponi rapidi e test salivari che arriveranno si spera presta, così da intercettare e contenere subito eventuali infezioni nelle scuole, anche primarie. Anche questo - ha concluso - è un discorso di organizzazione».
"Lockdown totale", i medici: le terapie intensive al collasso
L'ultimo allarme è dell'Ordine dei Medici : non c'è tempo da perdere, serve un lockdown nazionale, la situazione è fuori controllo. Il professor Walter Ricciardi , consigliere del Ministero della Salute, ospite di Che tempo che fa : "Questa è una tragedia nazionale annunciata.
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Il Messaggero