Covid, il criceto sviluppa immunità protettiva: passo in avanti per il vaccino

Covid, anche il criceto arruolato nello zoo degli animali utili per la ricerca contro il coronavirus. Per la precisione si tratta del criceto dorato. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Covid, anche il criceto arruolato nello zoo degli animali utili per la ricerca contro il coronavirus. Per la precisione si tratta del criceto dorato.


Gli scienziati dell'Università del Wisconsin-Madison, dell'Università di Tokyo e della Icahn School of Medicine at Mount Sinai hanno infatti scoperto che i criceti infettati da Sars-CoV-2 e guariti sono protetti contro il rischio di reinfezione, e che il trattamento con plasma convalescente limita la replicazione del virus nei polmoni degli animaletti. 

Virus, svelati i geni che aumentano il rischio Covid: la scoperta da un maxi studio italiano
Rieti, coronavirus, danni subiti da fauna selvatica: Coldiretti Lazio chiede alla Regione indennizzi

 



I criceti dorati siriani, animali domestici molto comuni, hanno avuto in passato ruoli importanti nella ricerca sulle malattie infettive. Il nuovo studio, condotto dal team di Yoshihiro Kawaoka e pubblicato su 'Pnas', dimostra che sono un modello utile per la ricerca su Sars-CoV-2 e nella valutazione di vaccini, trattamenti e farmaci contro Covid-19.

«I criceti sono modelli validi per studiare l'influenza umana e l'infezione da Sars-CoV», ha spiegato Kawaoka. «Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di studiarli in Covid-19. Volevamo vedere se il decorso della malattia fosse simile a quello umano». Dopo aver verificato questo, i ricercatori hanno indagato sull'immunità indotta dall'infezione. «Tutti gli animali» guariti «possedevano anticorpi e non si ammalavano più, il che suggerisce che hanno sviluppato un'immunità protettiva», afferma Pete Halfmann, fra gli autori della ricerca. «Ma non possiamo ancora dire quanto dura questa protezione.» Il team ha trattato poi alcuni criceti malati con plasma convalescente di esemplari guariti, rilevando benefici diversi in base alla gravità delle condizioni dell'animale trattato e alla precocità della terapia. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero