Covid, Crisanti: «Il mio piano da 400mila tamponi al giorno ignorato dal Governo. Vaccino? Non prima del 2022»

Covid, Crisanti: «Il mio piano per fermare il virus ignorato dal Governo»
Un piano per arginare il Covid c'era ma è stato ignorato dal Governo. La denuncia arriva da Andrea Crisanti, virologo dell'Università di Padova che sulla...

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Un piano per arginare il Covid c'era ma è stato ignorato dal Governo. La denuncia arriva da Andrea Crisanti, virologo dell'Università di Padova che sulla rivista Lettera150, a cui aderiscono circa 250 accademici di diverse discipline, spiega di aver consegnato alle istituzioni il suo progetto lo scorso 20 agosto. Tra le misure per arginare il virus c'era il tracciamento automatico di tutti gli appartenenti agli ambienti di vita dei positivi e tamponi diffusi, fino a 400mila al giorno se necessario, per spegnere sul nascere i focolai. Il piano è integralmente pubblicato sul sito di Lettera 150 (www.lettera150.it). 

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«Non ho più avuto riscontri alla mia proposta - scrive il virologo - Ora a distanza di quasi tre mesi vengono emanati nuovi decreti del presidente del consiglio, destinati ad impattare sulla nostra qualità della vita e sulle nostre attività lavorative, subiti pazientemente con la speranza che possano contribuire a diminuire il contagio», commenta Crisanti, «ancora una volta, tuttavia, si persiste nell'errore di non chiedersi come, ridotto il contagio con misure progressivamente restrittive, si faccia a mantenerlo a livelli bassi. La mancata risposta a questa domanda ci condannerà a una altalena di misure restrittive e ripresa di normalità che avrà effetti disastrosi sull'economia, l'educazione e la vita di relazione».

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Crisanti: «Il vaccino non prima del 2022»

Per il vaccino anti-Covid Crisanti ipotizza possa arrivare «non prima del 2022, prima che tutti quanti possano avere accesso e che funzioni». Ad ipotizzarlo è Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia dell'università di Padova, ospite di "Agorà" su RaiTre. Prima il vaccino deve essere «registrato per fare delle somministrazioni inizialmente limitate nello spazio e nel tempo, poi - ha aggiunto - se le caratteristiche di sicurezza sono confermate sul campo, verrà prodotto su larga scala».

Giuseppe Valditara, ordinario dell'Università di Torino e coordinatore di Lettera150, aggiunge: «È mancato il coordinamento e la pianificazione delle azioni necessarie da parte del governo, che ben può sostituirsi anche a organi come Regioni e Comuni, come prevede espressamente la Costituzione, nel caso di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica. Dai trasporti alla sanità, ci siamo fatti cogliere di nuovo impreparati. E le responsabilità sono ricadute tutte, di nuovo, su singoli cittadini ed enti locali».

 

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Il Messaggero