Correre e camminare fa bene al cervello

Correre e camminare fa bene al cervello
Correre camminare, fare esercizi con le gambe fa bene al cervello stimola la formazione di nuove cellule nervose. Viceversa se le gambe non sono mai in movimento si va incontro a...

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Correre camminare, fare esercizi con le gambe fa bene al cervello stimola la formazione di nuove cellule nervose. Viceversa se le gambe non sono mai in movimento si va incontro a riduzione della formazione di nuove cellule nervose e alla riduzione delle cellule staminali neurali, fondamentali per mantenere in salute il cervello stesso. Lo rivela uno studio su animali pubblicato sulla rivista Frontiers in Neuroscience dal gruppo di Raffaella Adami dell'Università di Milano. Esistono comunque molti lavori in cui si dimostra che l'attività motoria ha un ruolo positivo su alcune aree del cervello.


 
«Nel nostro lavoro - spiega Daniele Bottai, uno degli autori - abbiamo analizzato il ruolo della deprivazione del movimento degli arti posteriori sulla neurogenesi (formazione di nuovi neuroni) di una particolare area del sistema nervoso centrale) chiamata "zona sottoventricolare", un'area chiave per la salute del cervello, una sorta di 'incubatrice' dove le staminali neurali si trasformano in nuovi neuroni. Gli esperti hanno studiato cosa succede nel cervello di topolini quando alle loro zampe posteriori è impedito di muoversi per 28 giorni. E' emerso un impatto negativo dell'immobilizzazione degli arti sulla formazione di nuovi neuroni e altre cellule del cervello, inoltre una riduzione del 70% delle staminali neurali. Questo lavoro - conclude Bottai - potrebbe aprire le porte a trattamenti preventivi anche di natura farmacologica per le persone che sappiamo saranno soggette ad una riduzione delle loro capacità motorie siano esse pazienti costretti a letto o su carrozzella o astronauti». Inoltre la ricerca conferma il fatto che il movimento fisico ha un impatto diretto positivo sulla salute del cervello, aiutando la formazione di nuove cellule nervose. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero