«Dio è più grande del virus», morto il vescovo che rifiutò l'isolamento per continuare a predicare

www.ilmessaggero.itÈ morto a 66 anni, dopo aver contratto il coronavirus e aver rifiutato le norme di isolamento per poter continuare la propria...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
www.ilmessaggero.itÈ morto a 66 anni, dopo aver contratto il coronavirus e aver rifiutato le norme di isolamento per poter continuare la propria attività pastorale. Così se ne è andato Gerald O. Glennvescovo evangelico statunitense che aveva sfidato le restrizioni per limitare il contagio e che, nel marzo scorso, aveva motivato così la propria decisione: «Lo credo fermamente: Dio è molto più grande di questo virus così temuto. Continuerò a predicare la parola di Dio, finché non sarò in galera o in ospedale».


Coronavirus, quando si potrà viaggiare? Dal mare agli aerei, ecco cosa succederà (non prima di luglio)

Cura Italia, Catalfo: «Tutelati quasi 19 milioni di lavoratori»



Le affermazioni del vescovo Gerald Glenn avevano scatenato parecchie polemiche non solo nel Virginia, lo stato dove viveva, ma in tutti gli Stati Uniti. Nell'ultimo incontro coi fedeli, avvenuto in una chiesa evangelica di Richmont, il vescovo aveva affermato: «Ci vietano assembramenti con più di 10 persone, ma in questa chiesa siamo tutti al sicuro. Non mi interessano eventuali sanzioni, la mia è un'attività essenziale: sono un predicatore e parlo con Dio».

Come spiega il New York Post, il vescovo Glenn era risultato positivo lo scorso 5 aprile ed era stato ricoverato in ospedale quando le sue condizioni di salute si erano aggravate. Domenica scorsa, il predicatore evangelico è deceduto, mentre la moglie, anche lei colpita dal virus, si trova ancora ricoverata in ospedale. La figlia del vescovo, Mar-Gerie Crawley, ha spiegato ad un'emittente locale: «Purtroppo abbiamo sottovaluto i sintomi, dal momento che mio padre soffriva di una condizione che lo portava a sviluppare molto spesso raffreddori e influenza. In questo momento di profondo dolore posso solo fare un appello alla popolazione: restate in casa per essere al sicuro, questo virus è pericoloso e c'è ancora troppa gente convinta che possa colpire solo gli altri».

 
 


    Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero