Coronavirus Roma, Vaia (Spallanzani): caso bengalesi, ieri evitati nuovi focolai

«A Roma ieri sono stati evitati nuovi focolai di Coronavirus». Lo ha detto all'Adnkronos Salute Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Inmi Spallanzani, che...

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«A Roma ieri sono stati evitati nuovi focolai di Coronavirus». Lo ha detto all'Adnkronos Salute Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Inmi Spallanzani, che sta coordinando le Usca-R, i team di medici e infermieri che intervengono quando c'è l'allarme di un focolaio, riferendosi al caso del volo della Qatar Airways proveniente da Doha e atterrato a Fiumicino con 112 bengalesi immediatamente respinti. «La via maestra - spiega tuttavia Vaia - è quella di prevedere test e tamponi alla partenza».


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«Stiamo cercando - ha spiegato - di tappare una falla a mani nude. Le Usca-R della Regione Lazio, da noi coordinate, hanno fatto anche ieri il loro dovere in maniera puntuale, tempestiva ed efficace. Dai tamponi fatti ieri sui passeggeri del volo Qatar Airways fatti sbarcare, alcuni sono risultati positivi.



In questo modo abbiamo evitato che nella Capitale ci fossero nuovi focolai. Ribadisco che la soluzione, la via maestra, non può che essere quella di evitare l'arrivo in Italia di cittadini positivi o sintomatici intervenendo negli aeroporti e nei porti di partenza e sottoponendo chi deve imbarcarsi a test preventivi».

 

Ieri sono stati due i voli della Qatar Airways, atterrati a Roma e a Milano, con bengalesi a bordo e per entrambi è arrivato il no allo sbarco. I passeggeri bengalesi, oggetto di un provvedimento di respingimento per motivi sanitari, sono rimasti sull'aereo al terminal 5 di Fiumicino fino al momento della ripartenza del velivolo. Dei 97 passeggeri autorizzati a sbarcare e sottoposti ai tamponi, 5 sono risultati positivi per la diagnosi di Covid-19.
 

«La sanità non può mai essere respingente ma accogliere sempre e comunque chi ha bisogno di assistenza - ricorda Vaia - Però non pensiamo di risolvere il problema a valle, perché così sarebbe come usare un secchiello per svuotare il mare. Chi è positivo a Covid-19, o anche solo al test sierologico, oppure è sintomatico, non deve essere imbarcato», conclude il direttore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero