Coronavirus, consigli per le mamme in attesa. La ginecologa: «Gli estrogeni in gravidanza possono essere una protezione»

Il medico chirurgo in ginecologia, ostetricia e medicina della riproduzione Daniela Galliano
Una buona notizia. In questi giorni di emergenza sono nati due bambini, una femmina e un maschio, all'ospedale di Novara da mamme positive al coronavirus. I parti sono...

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Una buona notizia. In questi giorni di emergenza sono nati due bambini, una femmina e un maschio, all'ospedale di Novara da mamme positive al coronavirus. I parti sono avvenuti senza complicanze e in entrambi i casi mamma e bambino stanno bene.


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Potrebbe essere un segnale di miglioramento? «No - dichiara Daniela Galliano, ginecologa, specialista in medicina riproduttiva - è tutto in progress, ma sembra che la gravidanza, per effetto degli estrogeni, possa essere protettiva rispetto alle forme di sintomatologie gravi. Le donne che hanno avuto fino ad ora una gravidanza positiva al Covid-19 hanno avuto dei sintomi lievi e alcune anche asintomatiche, diventando portatrici involontarie. Per questo si dovrebbe raccomandare alle donne in gravidanza di evitare comunque i contatti con gli anziani di casa».

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D’altro canto la ginecologa rassicura le future mamme, spiegando come si debbano seguire i comportamenti più adatti per evitare contagi. «Fondamentalmente per la gestante è di essere tranquilla. Le indicazioni generali valgono ancora di più per le donne incinta. Quindi lavarsi le mani più volte al giorno con acqua calda e sapone, per un periodo almeno di sessanta secondi: il coronavirus rispetto al virus dell’influenza sopravvive molto di più sulle superfici, fino a 72 ore». Se le mani vanno lavate spesso, i guanti rischiano di indurre a inutili sottovalutazioni («possono essere controproducenti, perché chi li usa poi si sente al sicuro e fa meno attenzione»), mentre la mascherina deve essere usa e getta: «Innanzitutto la donna in gravidanza non dovrebbe uscire, ma ammettiamo che debba farlo per fare dei controlli obbligatori, deve essere usa e getta: le goccioline che hanno il virus poi rimangono sulla mascherina, che diventa un raccoglitore a rischio; si deve gettare e lavarsi le mani, mai tenerla o metterla in tasca e indossarla di nuovo».

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La specialista, autrice del libro “Quanto ti vorrei” (Piemme), i cui proventi sono devoluti all’associazione Onlus “A mano a mano” precisa come «il rischio di prendersi il Covid-19 in gravidanza non è elevato come quello di prendersi l’influenza. I fattori di rischio sono quelli di una donna in gravidanza già di per sé con una problematica come il diabete gestazionale o l’ipertensione; finora non ci sono stati casi di donne gravide con queste due patologie od obese che abbiano avuto problemi». Sebbene quindi non ci siano numeri chiari, le informazioni che si hanno a disposizione fanno ben sperare, considerando che delle partorienti «poche, pochissime di loro hanno avuto bisogno di assistenza ventilatoria e ad oggi nessuna è stata intubata. La maggior parte delle gestanti ha avuto sintomi lievi e tutti i neonati nati fino ad ora sono stati sani e con un decorso buono anche dopo. Questo è importante».





     
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