«Non bisognerebbe fare turismo in paesi che non fanno certi sacrifici. Paesi come Spagna, Croazia, Grecia, hanno tolto ogni freno. In Croazia sono entrati tutti: americani,...
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Ad ogni modo, puntualizza, «per gli arrivi da alcuni paesi è prevista la quarantena. Per quanto riguarda i paesi Ue, è la Commissione che dovrebbe intervenire. Paesi come Spagna e Francia pongono problemi costanti». Potrebbe accadere di nuovo un blocco della circolazione anche tra Paesi dell'area Schengen, come durante la fase più severa del lockdown? È stato chiesto. «È successo, - chiosa Ricciardi - ma poi ci si è accordati per fare in modo che non succeda più. Ma se non si prendono più scelte unilaterali, servono scelte coordinate: e qui serve un ruolo maggiore dell'Europa».
Sul fronte della lotta alla diffusione del Covid «quando abbiamo riaperto, a maggio, ci siamo comportati bene. Il problema è successo dopo, quando c'è stato una sorta di liberi tutti: sono ricominciati viaggi, spostamenti, assembramenti e ci si è scordati di usare le mascherine. Creando una situazione ideale per il virus».
«L'impennata di contagi era un dato prevedibile, perché questa curva riprende le conseguenze dei comportamenti che ci sono stati a partire sostanzialmente con l'apertura e le vacanze». «La mobilità delle persone è quella che porta il virus: se si abbassa la distanza di sicurezza - ha osservato - e si toglie la mascherina, come abbiamo visto succedere in molti casi e in quelle circostanze non ci si lava le mani né si cura l'igiene dei luoghi, quelli sono i presupposti fatali per la ripresa dei contagi». E questa, ha concluso Ricciardi, «la continueremo, ahimé, a vedere perché avete visto anche voi le scene nelle piazze, nei ristoranti e nelle discoteche, che naturalmente sono prodromiche a questo tipo di aumento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero