«Coronavirus, 34 casi invisibili dalla Cina hanno contagiato il mondo»: è questa l'analisi dell'Università di Shanghai che con un modello...
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«La dinamica della diffusione del virus è complessa e continua a variare nel resto del mondo», osservano gli autori della ricerca. Per questo hanno deciso di affrontarla con un modello in grado di semplificare la situazione reale per estrapolare delle tendenze generali nell'evoluzione dell'epidemia al di fuori dalla Cina.
Basato sulle statistiche pubblicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il modello indica che all'origine dell'epidemia che oggi ha fatto superare nel mondo la soglia di 100.000 casi (quasi 20.000 dei quali fuori dalla Cina), ci siano stati 34 «pazienti non osservati». Per i ricercatori è un dato che «non sorprende». Potrebbero infatti essere state persone «con sintomi lievi, tanto da non avere bisogno di andare in ospedale». Per i ricercatori «non si può escludere che questi casi esistessero già prima o parallelamente al focolaio di Wuhan», dal quale è cominciata l'epidemia in Cina.
L'altro dato che emerge dalla ricerca è l'aumento dei casi fuori dalla Cina, che «segue globalmente una tendenza quasi esponenziale, con un tasso di crescita di 10 volte ogni 19 giorni». È questa, secondo il modello, la tendenza alla quale l'epidemia tenderebbe a crescere se non fossero adottate misure di contenimento. Per questo gli autori della ricerca lanciano un appello perché vengano adottate «azioni globali sulla salute pubblica in tutto il mondo».
Il Messaggero