Coronavirus, anziani a rischio: dalla Società di geriatria i consigli per proteggersi

L'anziano è il paziente più a rischio in queste settimane di emergenza. Per questo, la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia ha deciso di scrivere...

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L'anziano è il paziente più a rischio in queste settimane di emergenza. Per questo, la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia ha deciso di scrivere un decalogo per suggerire cautele e precauzioni.  «In chi ha più di 65 anni l’infezione da coronavirus può essere più aggressiva perchè la senescenza del sistema immunitario e le malattie croniche espongono l’anziano a un rischio non di maggior contagio ma di sviluppare un’infezione decisamente più grave - spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società - Nelle casistiche cinesi i deceduti sono più anziani dei sopravvissuti e spesso hanno uno o più malattie croniche sebbene non manchino morti in giovane età».


Ecco i consigli e le raccomandazioni.

1. Dare ascolto solo alle fonti ufficiali, cioè alle comunicazioni e disposizioni ministeriali. Va ignorato qualunque richiamo a supposti strumenti preventivi o terapeutici ad hoc.

2. È comunque opportuno non esporsi al freddo, che facilita la diffusione del virus.

3. È bene conoscerne i sintomi, non per essere presi dalla paura, ma per valutarli razionalmente. Febbre, astenia con eventuali dolori muscolari e , meno, tosse secca sono i sintomi classici. L’impronta prettamente respiratoria (affanno e tosse con catarro) non è comune all’esordio, lo diviene tardivamente. Trattandosi di sintomi condivisi con altre malattie, infettive e non, è bene non allarmarsi, consultare il proprio medico e fare un’attenta analisi dei contatti.

4. Bisogna aderire scrupolosamente a qualunque misura suggerita dal Ministero della Salute e dal medico, anche se limitativa delle attività personali. Eventuali protezioni, se suggerite, andranno applicate, ricorrendo solo a quelle specificamente certificate.

5.  E' particolarmente importante per gli anziani limitare le occasioni di contagio e avere una elevata soglia di attenzione ai sintomi iniziali (febbre, astenia e mialgie, tosse secca). Tra questi dominanti sono i primi due.   


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Il Messaggero