Più ansiosi e depressi, sfiduciati, costretti a veder saltare piani da tempo organizzati. Il coronavirus non è solo un'emergenza sanitaria ma anche...
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Coronavirus, tensione in tribunale: udienze a porte chiuse e battibecchi tra magistrati per le mascherine
La paura di un'epidemia è antica quanto l'uomo, spiega Enrico Zanalda, presidente della Sip, «e in questo caso è amplificata dalla diffusione velocissima di notizie parziali, quando non addirittura false, che può causare un crollo di fiducia nei rapporti tra le persone e nelle Istituzioni». A pesare, inoltre, è il fatto che «il virus sta avendo un impatto violento sulla vita quotidiana, modificando le nostre vite e provocando l'annullamento o la posticipazione di centinaia di migliaia di eventi minori, ma importanti nella vita delle persone, dai compleanni ai battesimi».
A questo si aggiunge il fatto che «le notizie contraddittorie che circolano online e sui social, unite alle necessarie misure assunte», spiega Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Sip e ordinario di Psichiatria all'Università di Chieti-Pescara, «creano un mix ansiogeno che ha modificato la percezione di salute e benessere individuale» e rischia di generare anche «ipocondria e ansia da untori».
Di qui, le regole anti-panico che partono dall'attenersi alle comunicazioni ufficiali e a mezzi di informazione autorevoli, perché l'informazione corretta aiuta a contenere la paura. Quindi, non stravolgere le proprie abitudini quotidiane, mantenere la calma ed evitare di prendere decisioni se ci si trova in un momento di panico. E, se compaiono ansia o depressione rivolgersi a specialisti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero