Sant’Antimo. Viviamo in “falso” mondo. Dallo champagne alle gocce per il mal di testa, dalla borsa griffata al vestito da sposa, dallo smalto per le unghie a...
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1) Il prezzo. Se non ci sono promozioni in corso, il costo inferiore o pari al cinquanta per cento del prodotto, è il primo del segnale che potrebbe indicare che stiamo acquistando un falso.
2) Occhio alle etichette. Se queste riportano la dicitura : “ Prodotto destinati all’Italia” e il resto sulla composizione e scadenza sono scritte in spagnolo, russo, polacco, quello è un falso, perché queste etichette adesive sono sicuramente rubate nei paesi esteri e poi applicate sulle confezioni taroccate.
3) La quantità del prodotto. Poiché l’imbottigliamento automatico rappresenta un costo ragguardevole per i falsificatori, l’operazione viene fatta a mano. E quindi la quantità immessa nei contenitori non è mai la stessa.
4) Il tappo di sicurezza. La legge impone che quello utilizzato per i prodotti per l’igiene sia personale che quella domestica, abbia quel meccanismo del “ spingi e apri”, a salvaguardia dei bambini. Ebbene anche questo costa e i falsificatori utilizzano un tappo normale.
5) A Sant’Antimo i finanzieri hanno sequestrato anche 50 mila spugnette abrasive, quelle per intenderci gialle e verdi. Questo è uno dei prodotti più contraffatti e che riempie di milioni di euro le casse dei falsari. Come riconoscere la spugna originale ? Poiché è protetta da un brevetto della 3M, casa tedesca, quella originale presenta un logo di colore nero impresso sulla parte gialla, e non scolorisce mai. Sulle spugne taroccate ( realizzate con prodotti plastici molto tossici) il logo viene impresso con uno stampino, che scolora e scompare dopo il primo uso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero