Esiste nel cervello un interruttore molecolare che permette di controllare la paura: sono i neuroni che controllano il cosiddetto ormone dell'amore, l'ossitocina....
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Finora si credeva che i ricordi legati alle paure nascessero e venissero archiviate in strutture del cervello superiori e più evolute, come l'ippocampo, ma ora si è visto che nella nascita dei “brutti ricordi” siano coinvolte anche strutture primitive e che si sono conservate nel corso dell'evoluzione, come l'ipotalamo. Scoprire questo meccanismo è stato possibile con una tecnica di analisi genetica che ha permesso di individuare e manipolare i neuroni dell'ipotalamo che producono l'ossitocina e che giocano un ruolo di primo piano sia nella nascita dei ricordi legati alle paure, sia nella capacità di richiamarli. Inseguire queste cellule nervose e osservarne il comportamento ha permesso di vedere che comunicano con la struttura a forma di mandorla chiamata amigdala, cruciale nell'espressione della paura. Se stimolate dalla luce, le cellule dell'ipotalamo producevano infatti proteine che attivavano i neuroni dell'amigdala, mentre sotto l'azione di sostanze sintetiche li reprimevano. La conferma è arrivata quando esperimenti sui ratti hanno dimostrato che gli animali immobilizzati dalla paura hanno ripreso a muoversi normalmente quando sono stati stimolati i neuroni dell'ipotalamo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero