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Banditi baci, abbracci e strette di mano, a poche ore dalla cena di Natale nelle famiglie ci si interroga sul come conciliare il calore della festa con le restrizioni anti pandemia. E ognuno mette a punto il proprio decalogo in un territorio ancora inesplorato al confine tra la medicina e il galateo, con diversi tipi di saluto, posti a tavola non ravvicinati, ambienti interni più o meno areati, brindisi distanziati e una regola generale: prudenza, senza drammatizzare. «Nelle famiglie non c'è sempre accordo su tutto - spiega la sociologa Chiara Saraceno - la consanguineità non garantisce unità di vedute. Non solo tra famiglie ma anche all'interno dello stesso gruppo parentale e nelle relazioni amicali ci possono essere sensibilità diverse sui rischi che si corrono o anche su cosa è più importante. Siamo portati a pensare che o si fa tutto a Natale o niente, invece dobbiamo sdrammatizzare, sperando anche di riuscire a recuperare da un'altra parte e in un altro momento».
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Cenone di Natale ai tempi della Covid
Cominciamo con il ricordare che sarà un Natale in famiglia per 9 italiani su 10. Questo è il dato che emerge dall'Osservatorio “Hybrid Lifestyle” di Nomisma secondo cui le festività saranno «l'occasione per rivedere amici e parenti che non si vedono spesso». Inoltre, 7 italiani su 10 trascorreranno il cenone della vigilia nella propria abitazione e 6 su 10 faranno lo stesso per il pranzo di Natale. Ma già da diverse settimane nelle famiglie italiane sono scoppiati piccoli contrasti, con una prevedibile spaccatura tra chi è più e chi è meno prudente. C'è chi inviterà soltanto i vaccinati, chi solleciterà il tampone a tutti gli ospiti, chi chiederà di lasciare le scarpe all'ingresso e chi leverà la mascherina solo per mangiare.
Idee regalo
Un'idea regalo particolare, quando ci si presenta in casa altrui per la cena o il pranzo di Natale, potrebbe comunque essere proprio quella di aggiungere un tampone eseguito, anche se non richiesto, alla strenna acquistata per l'occasione.
Regole e buonsenso
Risolto il problema dei saluti, una volta di fronte alla tavola imbandita, bisognerà farsi aiutare dal buon senso: piatti distanziati sessanta centimetri l'uno dall'altro, finestre periodicamente aperte e ambienti areati compatibilmente con le basse temperature, bicchieri alzati al brindisi senza farli toccare. Sembra complicato, ma non è impossibile. Del resto, il periodo di Natale non è mai stato un momento semplice. «Le festività e in particolare quelle natalizie sono anche piene di tensioni familiari - spiega Chiara Saraceno - C'è sempre da fare una scelta, come ad esempio “stiamo dai miei o dai tuoi”, si vedono le persone che magari non si frequentano da tanto tempo, vengono fuori anche storie vecchie, ma poi si trovano degli equilibri. C'è tutta una letteratura sull'argomento. È una festa che piace molto ai bambini ma agli adulti richiede sempre una certa dose di mediazione».
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Il Messaggero