Catena Fiorello: «Urlo per il dolore alla mano e dico: sindrome non mi avrai»

Catena Fiorello: «Urlo per il dolore alla mano e dico: sindrome non mi avrai»
Professione: scrittrice. Ma da oltre quindici anni soffro della sindrome di De Quervain. Ascolta: Viaggi d'estate, Paese che vai Dieta Mediterranea che trovi. Il test:...

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Professione: scrittrice. Ma da oltre quindici anni soffro della sindrome di De Quervain.

Causata sicuramente, come mi ha detto l’ortopedico, dallo scrivere per così tanto tempo al computer; e aggravata dall’uso del cellulare che pesa tantissimo. I dolori alla mano sinistra sono inimmaginabili, perché praticamente la sindrome di De Quervain ti impedisce di muovere proprio il pollice, e quando tu lo muovi automaticamente il dolore si estende fino a tutto il polso alto dal lato interno. Ciò nonostante, io in questi anni ho cercato proprio di ignorare questo morbo dandogli del filo da torcere. C’è una guerra aperta fra me e lui, e io gli dico sempre “non mi avrai, non mi avrai”. Quindi continuo a fare dei movimenti che a volte mi fanno urlare, essendo ovviamente i tendini molto infiammati, e il dolore in quei momenti è fortissimo. Urla che il mio compagno Paolo sente regolarmente anche da una stanza lontana. Quando l’ortopedico mi diagnosticò questa sindrome, mi disse che avrei avuto questi dolori ciclicamente, quindi io l’ho presa come una cosa con cui ormai convivere. A volte bene, a volte molto meno bene, però ci sono dei periodi dell’anno in cui il morbo se ne va, “emigra”. Io dico sempre che se n’è andato in vacanza. Ma è comunque una guerra aperta, e l’ultima parola tocca sempre a me, pure urlando! Ed è così che ho scritto “I cannoli di Marites”, il secondo capitolo della mia ultima serie dedicata alle “Signore di Monte Pepe”, inaugurata due anni fa da “Cinque donne e un arancino”. Le cinque protagoniste raccontano di donne in generale: nel caso del romanzo appartengono alla Sicilia, ma voglio ricordare tutte le altre donne che mi piace vengano rappresentate. Certo, con un occhio particolare a quelle del Sud, perché sono quelle in cui mi riconosco: per abitudini e per motivazioni personali la mia vita si sviluppa tra la Sicilia e il Salento, e quindi sono quelle che conosco meglio. Ma ho anche un altro nemico giurato al quale ho promesso vendetta, il reflusso gastroesofageo, che cerco di tenere a bada durante l’anno facendo una cura appropriata ai cambi di stagione.

 *Scrittrice

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Il Messaggero