Cancro, prima terapia via iniezione: cos'è e cosa cambia rispetto a quella via flebo

Il nuovo trattamento velocizzerà le cure e alleggerirà le unità ospedaliere di chemioterapia

Cancro, prima terapia via iniezione: cos'è e cosa cambia rispetto a quella via flebo
Una terapia anti-cancro via iniezione per velocizzare i tempi di somministrazione delle cure ai pazienti affetti da tumore. È questa la novità in arrivo dalla...

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Una terapia anti-cancro via iniezione per velocizzare i tempi di somministrazione delle cure ai pazienti affetti da tumore. È questa la novità in arrivo dalla Gran Bretagna, primo Paese al mondo ad offrire questa immunoterapia antitumorale. 

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La terapia innovativa

Il sistema sanitario britannico (Nhs) è il primo al mondo a offrire ai propri pazienti una immunoterapia antitumorale capace di trattare diversi tipi di cancro, compresi quelli del polmone, del fegato e della vescica, mediante una rapida iniezione della molecola chiamata atezolizumab che sino ad ora veniva somministrata via endovenosa tramite flebo.

In questo modo, si legge sul Guardian, i tempi di trattamento farmacologico per alcuni pazienti affetti da cancro saranno ridotti fino a tre quarti. Si prevede che la nuova tipologia di somministrazione, approvata dall'agenzia britannica del farmaco (Mhra), riguarderà ogni anno 3.600 pazienti in Inghilterra.

L'immunoterapia, approccio che punta ad attivare il sistema immunitario contro il tumore, negli ultimi anni è emersa come una delle armi più efficaci per combattere il cancro e allungare la sopravvivenza a lungo termine, garantendo una buona qualità di vita.

 

L'atezolizumab agisce aiutando il sistema immunitario a trovare ed eliminare le cellule malate. «L'introduzione per la prima volta a livello mondiale di questo trattamento porterà al fatto che centinaia di pazienti potranno trascorrere meno tempo in ospedale e libereranno tempo prezioso nelle unità di chemioterapia del servizio sanitario pubblico», ha affermato il professor Peter Johnson, direttore del settore oncologico di Nhs England.

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Il Messaggero