Cancro al seno, l'osservatorio Donne in meta: «Facciamo squadra, così aiutiamo le pazienti»

Patrocinio di Susan Komen Italia

Cancro al seno, l'osservatorio Donne in meta: «Facciamo squadra, così aiutiamo le pazienti»
Dopo la diagnosi di tumore al seno il valore attribuito al tempo cambia: il 57% delle pazienti vuole stare di più con le persone care, il 49% vorrebbe fare solo cose che...

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Dopo la diagnosi di tumore al seno il valore attribuito al tempo cambia: il 57% delle pazienti vuole stare di più con le persone care, il 49% vorrebbe fare solo cose che interessano davvero.

Desideri ostacolati, in molti casi, dalla mancanza di servizi e dalla difficoltà di confronto con altre donne nella stessa condizione. Sono alcuni dati di un’indagine condotta dall’osservatorio di “Donne in Meta” realizzato per la terza edizione della campagna promossa da Gilead Sciences con Europa Donna Italia, il patrocinio di Susan Komen Italia e le oncologhe italiane di Women for Oncology.

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Secondo l’indagine se l’85% delle pazienti interpellate si dichiara soddisfatta del follow up ed è fiduciosa nei medici, per quasi la metà (42%) il potersi avvalere della consulenza di altre figure specialistiche a fianco di quella dell’oncologo è un bisogno ancora insoddisfatto. Due su dieci che desidererebbero poter avere un supporto psico-oncologico così come poter entrare in contatto con un’associazione di supporto. Invitare e aiutare le pazienti a mantenere la propria identità con l’aiuto di tutti, specialisti e persone care, è il primo obiettivo nel 2023 di “Donne in Meta” (donneinmeta.net) che si arricchirà di una nuova sezione dedicata ai podcast, intitolata “Facciamo squadra”, con interviste a 5 campioni dello sport sul tema del sostegno reciproco. «Dopo la fase chirurgica, per il carcinoma mammario triplo negativo la chemioterapia rimane prioritaria, si possono oggi associare l’immunoterapia e trattamenti farmacologici mirati in base alle mutazioni genetiche che caratterizzano le diverse forme», afferma Alessandra Fabi, responsabile dell’Unità Medicina di precisione in senologia, Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma. «La ricerca scientifica ha consentito nell’ultimo periodo e consentirà in futuro di innalzare significativamente la sopravvivenza dopo la diagnosi, con questa quantità di tempo che va trasformata in qualità di vita».

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Il Messaggero