Gioca alle slot la metà dei soldi raccolti per il figlio malato di cancro: il piccolo muore

Gioca alle slot la metà dei soldi raccolti per il figlio malato di cancro: il piccolo muore
Dalla serenità familiare, con un bellissimo bambino da crescere, all'angoscia per un cancro che lasciava al piccolo poche speranze: un incubo che in soli due anni ha...

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Dalla serenità familiare, con un bellissimo bambino da crescere, all'angoscia per un cancro che lasciava al piccolo poche speranze: un incubo che in soli due anni ha trascinato Stacey Worsley, 32enne di Leeds, in Gran Bretagna, prima nella disperazione per la sorte di suo figlio Toby Nye, poi nel vortice del gioco d'azzardo per pagare le cure e infine, dopo la morte del bimbo avvenuta a gennaio scorso, l'ha vista finire sotto processo per essersi impossessata arbitrariamente di 100mila sterline che migliaia di persone avevano versato per aiutarla a sostenere le spese sanitarie del figlio. Invece di far sì che quei soldi venissero impiegati a scopi benefici, la donna li aveva spesi nel gioco d'azzardo. E davanti ai giudici della Crown Court di Leeds non ha potuto far altro che dichiararsi colpevole: il 29 marzo conoscerà l'entità della condanna.


Cancro al seno, scoperti i geni capaci di predire il rischio metastasi
 
Per Stacey la doccia gelata arrivò a gennaio di due anni fa, nel giorno del quarto compleanno di Toby. Una diagnosi chiara e inequivocabile: il piccolo aveva un neuroblastoma, rara forma di cancro che richiede cure costosissime. Stacey cadde immediatamente nel panico: i soldi per quelle cure lei non li aveva. Come ogni altra madre, avrebbe fatto qualunque cosa pur di procurarseli, ma angosciata com'era scelse la strada sbagliata: cominciò a giocare d'azzardo alle slot, entrando in una spirale sempre più rovinosa che la portò pian piano alla perdita di parecchio denaro e alla dipendenza dal gioco. Nel frattempo, però, aveva avviato anche una raccolta fondi online che dette un risultato insperato: anche grazie all'intervento della squadra di calcio del Leeds, che aderì all'iniziativa per il piccolo Toby coinvolgendo i propri tifosi, si arrivò a quota 200mila sterline. A quel punto Stacey avrebbe potuto smettere di giocare, ma non lo fece: ormai la ludopatia si era impossessata di lei.


Nel frattempo, dopo oltre un anno, le cure sembravano aver compiuto il miracolo e il bimbo sembrava guarito, ma un'altra doccia fredda era dietro l'angolo: Toby, colpito da un altro tumore al cervello, non ha retto più ed è morto il 12 gennaio scorso, pochi giorni dopo il suo sesto compleanno. Nonostante la tragedia, Stacey ha continuato a prelevare denaro dal fondo istituito per Toby, arrivando a spendere nel gioco 100mila sterline. Smascherata, è stata finalmente fermata e spedita sotto processo per frode. La polizia del West Yorkshire ha comunicato che tutto il denaro è stato comunque recuperato dalle società di gioco online e verrà utilizzato in beneficenza. Le autorità hanno inoltre sottolineato che il reato compiuto da Stacey non ha minimamente influito sulle cure di Toby. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero