Nanotecnologie per migliorare i mezzi di contrasto nella diagnostica, terapie a base di derivati di batteri per le infiammazioni, un'innovativa fototerapia per l'infezione...
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Kyme applica le nanotecnologie alla diagnostica per migliorare i mezzi di contrasto, permettendo un'identificazione precoce e più accurata delle patologie. Postbiotica sviluppa invece nuove terapie a base di derivati di batteri per prevenire e curare in modo naturale molte infiammazioni: dalle reazioni allergiche alle malattie croniche dell'intestino e del tratto uro-genitale, mentre Probiomedica offre un'innovativa fototerapia per l'Helicobacter pylori, per i pazienti antibiotico-resistenti, circa il 25%. È una capsula ingeribile che eradica il batterio emettendo luce. «Il programma mette in luce la nostra capacità di fare ricerca e innovazione - ha evidenziato Lorenzin - spero che tutto questo possa avere una ricaduta in termini di brevetti e crescita imprenditoriale nel Paese».
«L'esperienza positiva di BioUpper indica un percorso imprenditoriale credibile per le migliori idee di business espresse dalle life sciences nel Paese», evidenzia Georg Schroeckenfuchs, CEO e Country President di Novartis Italia, mentre Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo, ha sottolineato che « BioUpper fino ad oggi ha permesso a tanti giovani di realizzare il proprio sogno e alla ricerca scientifica di perfezionare nuove idee». Bioupper è stato lanciato nel 2015: il 60% dei team si è costituito in impresa, mentre il 40% continua lo sviluppo del progetto. L'iniziativa ha raccolto quest'anno 151 candidature, il 30% in più rispetto al 2015. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero