Noah Tindle adesso ha nove mesi ed è un bimbo sano, allegro e, soprattutto, fuori pericolo: poco tempo fa, infatti, il piccolo, di Barnsley, nel South Yorkshire, ha...
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La lingua del bimbo non smette di crescere, i medici ne asportano la metà per farlo sorridere
Uno spavento enorme per Ashleigh, che ha ripercorso con la mente ogni singolo momento dei momenti precedenti il manifestarsi della malattia per capire cosa potesse essere successo, arrivando finalmente al giorno in cui la sua vita aveva rischiato di cambiare per sempre: appena cinque giorni prima di scoprire quel gonfiore sull’occhio di Noah, infatti, la famiglia aveva partecipato a un battesimo. Lì il piccolo era stato a lungo in braccio ad alcuni amici di famiglia che lo avevano coccolato baciandolo ripetutamene sul viso.
Ora Ashleigh è determinata a sensibilizzare tutte le famiglie e, attraverso un post su Facebook, ormai diventato virale, ha raccontato la storia di Noah. «Aveva solo quattro settimane quando ha contratto l'herpes all’occhio. Siamo andati a un battesimo dove è stato baciato in viso da diverse persone. Voglio solo rendere la gente consapevole dei rischi che possono provocare baciando un bambino, soprattutto un neonato. So quanto è straziante vedere il proprio figlio stare male e vorrei che non succedesse ad altre famiglie. Nessuno aveva visto le foto di Noah durante quel periodo terribile, ma poi ho capito che pubblicarle avrebbe aiutato a comprendere l’importanza di non baciare un neonato». I medici del reparto pediatrico del Barnsley Hospital hanno scoperto che il virus era sulla palpebra e sono riusciti a prenderlo in tempo, prima che potesse circolare nel sangue e causare più danni. L'HSV-1 non è dannoso per gli adulti, ma per i bambini può essere fatale. Il virus può diffondersi nel cervello e causare l’insufficienza di vari organi.
Dopo il ricovero Noah ha assunto per due settimane degli antivirali e ha subìto un’operazione. Ha avuto una piccola ricaduta a marzo e dovrà assumere medicinali fino al 2020. Ashleigh ha aggiunto: «Sono stata abbastanza fortunata da prenderlo in tempo e ho ancora il mio bambino qui con me oggi, ma alcuni potrebbero non essere così fortunati. Era fisicamente e mentalmente devastante vedere Noah stare così male e farei qualsiasi cosa per aiutare altre famiglie a evitare questa sofferenza. Adesso lui gattona e sta bene. Finalmente per lui è arrivato il momento di vivere una vita normale».
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Il Messaggero