Dati allarmanti per il superbatterio New Delhi. Salgono infatti a 119 i casi di pazienti contagiati in Toscana. È il dato, aggiornato al 6 ottobre, diffuso sul proprio sito...
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Batterio New Delhi, 102 casi in Toscana: morto oltre un terzo dei pazienti
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Nel frattempo, il consigliere regionale Jacopo Alberti (Lega) ha ritirato la mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore toscano alla Sanità Stefania Saccardi, nata dal caso della diffusione del batterio New Delhi tra i pazienti degli ospedali, perchè «non era presente in Aula». «Non discuto sul suo operato in sua assenza, la ripresento», ha annunciato Alberti. «Ho ritirato la mozione di non gradimento a Saccardi per correttezza e educazione: non discuto sul suo operato come assessore in sua assenza - specifica il consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti, primo firmatario della mozione di sfiducia - la ripresento».
«Da qui a fine legislatura ci sarà modo di avere in Aula l'assessore e allora l'affronteremo. Intanto monitoriamo la situazione del superbatterio, che mi sembra sia già passato in sordina rispetto ai primi di settembre, quando siamo venuti a conoscenza del focolaio. Eppure i numeri ci dicono che il contagio continua, e con numeri importanti. Sono preoccupato, perché non mi sembra che sia sotto controllo, anzi. I numeri continuano ad alzarsi e i contagi a moltiplicarsi, nonostante le misure messe in atto dal decreto di fine luglio.
«Inoltre, non sono stati forniti i dati del contagio divisi per struttura, aspetto invece importantissimo per capire se si sta allargando a altri ospedali. Spero sia solo una svista, e che i dati divisi per ospedale tornino presto a disposizione. Nonostante i solleciti, la comunicazione sul New Delhi è ancora insufficiente e lacunosa, e i dati non trasparenti. L'assessore durante lo scorso consiglio aveva detto che non aveva ritenuto necessario avvertire la popolazione dell'allerta del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie - conclude Alberti - e adesso mi pare che non ritenga necessario nemmeno metterci al corrente di come procede il contagio. Viva la trasparenza!». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero