Bambino chiuso in casa per lockdown durante il Covid risarcito dalla Regione Sicilia: «Aveva il diritto di giocare»

Un’ordinanza “contingibile e urgente” dell'allora governatore Nello Musumeci gli vietò per cinque giorni di uscire e di giocare all'aperto. Ma quel provvedimento oggi è stato riconosciuto come illegittimo

Quel bambino aveva diritto di giocare e le restrizioni Covid della Regione Sicilia, che gli avevano imposto cinque giorni di isolamento, erano immotivate. E ora la Regione...

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Quel bambino aveva diritto di giocare e le restrizioni Covid della Regione Sicilia, che gli avevano imposto cinque giorni di isolamento, erano immotivate. E ora la Regione sarà costretta a risarcire il bambino con un risarcimento simbolico di 200 euro al giorno per un totale di mille euro. Lo riporta Il Giornale di Sicilia, che racconta la vicenda della causa (fatta ovviamente tramite i suoi genitori) all'allora governatore Nello Musumeci: durante il lockdown, un’ordinanza “contingibile e urgente” gli aveva vietato di uscire e giocare all'aria aperta. Per cinque giorni. Così ora arriverà un risarcimento simbolico dopo la decisione del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (l'equivalente del Consiglio di Stato nell'Isola dall'autonomia "specialissima") che ha accolto il ricorso, bocciando l'ordinanza emessa l'11 aprile 2020 dall'allora presidente Musumeci, oggi ministro della Protezione civile.

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Cosa era successo

La Sicilia infatti in quell'occasione fu decisamente più severa rispetto al decreto del presidente del Consiglio GIuseppe Conte. Mentre, per esempio, a Roma c'era sì il divieto di svolgere attività motoria all'aperto ma con la deroga che permetteva di correre e giocare nei pressi della propria abitazione, la Sicilia eliminò anche questa possibilità. Vietando quindi ogni attività all'aperto: quella «permanenza domiciliare assoluta» è stato però giudicato immotivato e quindi illegittimo.

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Il Messaggero