Bambini, allarme salute. «Dal cuore ai reni, uno su venti ha difetti congeniti»

Dalle anomalie del cuore o dei reni a quelle del cervello, dalla sordità alla spina bifida. Ogni anno vengono al mondo 8 milioni di bambini con una malformazione congenita,...

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Dalle anomalie del cuore o dei reni a quelle del cervello, dalla sordità alla spina bifida. Ogni anno vengono al mondo 8 milioni di bambini con una malformazione congenita, dalle più alle meno gravi, e di questi 25.000 nascono nel nostro Paese, circa uno ogni 20. Molti di questi casi potrebbero essere prevenuti, ma si fa ancora troppo poco. A lanciare l'allarme è la Società Italiana di Neonatologia (SIN), in occasione della Giornata Mondiale dei Difetti Congeniti, che si celebra il 3 marzo.


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Per difetti congeniti si intendono tutte quelle anomalie di organo che si determinano prima che il bimbo venga al mondo e che, in molti casi, ne impediscono la sopravvivenza: sono responsabili, infatti, di circa il 25% delle morti prima della nascita e rappresentano nel mondo occidentale la più importante causa di morte nel primo anno di vita. Si tratta di difetti molto diversi, per tipo di organo colpito e gravità, ma complessivamente la loro frequenza è intorno al 5%: un bambino ogni 20 nati presenta una malformazione. In particolare le cardiopatie hanno una frequenza dell'1%, la sindrome Down del 2 per mille, il labbro leporino dell'1,5 per mille. Il World Birth Defect Day mira ad aumentare la consapevolezza che molti di questi problemi possono essere evitati. «Gli organi dei bimbi si formano durante le prime settimane di gravidanza, prima ancora che la donna realizzi di essere incinta», afferma il presidente della Sin Fabio Mosca.


Ma, prosegue, «quello che manca è una politica di prevenzione che inizi prima della gravidanza, appena la coppia comincia a pensare di avere un figlio». Ad esempio molte future mamme non hanno adeguati livelli di folati nel sangue, necessari per ridurre il rischio dei difetti del tubo neurale nel feto. Queste vitamine del gruppo B, si trovano in verdura a foglia verde, legumi e alcuni tipi di frutta, ma sono difficilmente assimilabili dall'organismo, per questo vanno assunti integratori di acido folico prima del concepimento. Ma in Italia «solo al 20-25% delle donne è offerto questo strumento di prevenzione», precisa Mosca. Nel momento in cui una coppia decide di avere un figlio, «la futura mamma dovrebbe rivolgersi subito al proprio medico di fiducia per una valutazione delle sue condizioni di salute, dell'immunità nei confronti di alcune malattie infettive (come rosolia ed epatite) ed eventuali malattie genetiche in famiglia. In questo modo, conclude l'esperto,
«si possono prendere tutte le precauzioni per aumentare la possibilità di avere un bimbo sano». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero