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Un milione e 300mila euro di danni. È a quanto ammonta il risarcimento chiesto dalla famiglia di un 68enne di origine romena che morì di Covid nel 2021, quando lavorava come badante per assistere un anziano di 84 anni a Ravenna.
Secondo i familiari del defunto a contagiare il virus che ha ucciso il 68enne sarebbe stato l'anziano che assisteva: entrambi infatti risultarono positivi al Covid a settembre, ma il 68enne - che non era vaccinato per scelta - morì mentre l'anziano riuscì a guarire. Da qui la richiesta di risarcimento milionario. La difesa della famiglia dell’anziano ci tiene a precisare che «I fatti sono diversi da come sono stati riportati».
Il contagio
Il badante 68enne lavorava con un contratto di lavoratore domestico 25 ore a settimana da gennaio 2021. Dal 23 al 28 agosto era andato in ferie. Al suo ritorno, però il 1 settembre l'anziano che assisteva risultò positivo al virus. Il 3 settembre anche il badante ottenne responso positivo al tampone.Secondo il datore di lavoro, con una memoria depositata anche dall’assicurazione, è impossibile accertare il nesso causale tra le infezioni. Inoltre, sempre secondo il datore di lavoro, il 68enne, no vax, avrebbe tentato cure alternative (come erbe e infusi e antipiretici) prima di essere ricoverato.
Il processo
Domani il datore di lavoro e la famiglia del badante si incontreranno davanti al tribunale del lavoro e il giudice dovrà verificare il nesso di causalità tra il rapporto di lavoro e il contagio, e dunque, eventualemnte se accordare il risarcimento ai familiari. Una decisione che potrebbe fare "scuola", aprendo la strada alle richieste di risarcimento nei confronti dei presunti "untori" dei familiari defunti.
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Il Messaggero