Austria, booster anticipato il booster a 4 mesi dall'ultima dose. Olanda: terapie intensive piene, pazienti in Germania

L'avviso della task force di Vienna, mentre la Svizzera lancia l'allarme

Il virus avanza e così l'Austria anticipa il booster a quattro mesi dall'ultima dose. La task force nazionale per i vaccini ha pubblicato questa precisazione visto...

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Il virus avanza e così l'Austria anticipa il booster a quattro mesi dall'ultima dose. La task force nazionale per i vaccini ha pubblicato questa precisazione visto che - soprattutto a Vienna - da tempo in «casi eccezionali» il richiamo veniva già anticipato a quattro mesi. «La terza dose - si legge ora - può essere somministrata dal quarto mese, mentre dovrebbe essere somministrata dal sesto mese dalla seconda». Per quanto riguarda Janssen, il richiamo va fatto tassativamente entro il 3 gennaio altrimenti scade il Green pass.

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La situazione attuale in Svizzera sul fronte del covid-19 intanto «è critica e le prospettive sfavorevoli». A lanciare l'allarme è Patrick Mathys dell'ufficio federale della sanità pubblica (Usp), secondo il quale «tutti gli indicatori si muovono nella direzione sbagliata». Tanja Stadler, presidente della task Force Covid-19 svizzera, ha avvertito che a metà dicembre la situazione della pandemia potrebbe essere «simile a quella dell'Austria», dove le autorità hanno ora imposto il lockdown. Nelle ultime 24 ore, l'Ufsp ha registrato in Svizzera 6.354 nuovi contagi, 18 decessi e 95 ricoveri. Sull'arco di due settimane, il numero totale di infezioni è 62.894.

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I casi per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni sono 722,14. Solo poco più del 65% degli abitanti della Svizzera è vaccinato con una doppia dose. Sia Mathys che Stadler hanno esortato la popolazione a vaccinarsi, indossare la mascherine e rispettare le distanze. Con oltre 6 mila casi al giorno, ha detto Mathys, «le infezioni raddoppiano ogni due settimane». Ad infettarsi sono soprattutto i giovani tra i 10 e i 19 anni, ma tutte le classi di età sono toccate, ha spiegato. Stadler ha avvertito che si rischia di trovarsi presto nella situazione dell' Austria. Attualmente, ha sottolineato, il numero di ricoveri aumenta del 40% alla settimana.

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«Di questo passo, già questa settimana potremmo avere 8.500 mila nuovi casi al giorno e una media giornaliera di ospedalizzazioni di 80-90. A metà dicembre, si rischiano 300 pazienti in terapia intensiva, invece dei 160 attuali, con conseguenze sulla qualità delle cure e il pericolo di dover procedere a dei triage. Con un ulteriore incremento di pazienti gravi arriverebbe lo stop alle cure non urgenti».

 

ALLARME PAESI BASSI - I Paesi Bassi hanno iniziato a trasportare alcuni pazienti affetti dal Covid-19 in Germania per alleviare la pressione sulle terapie intensive in difficoltà. Lo riporta l'agenzia di stampa olandese Nos, dando notizia dei primi due pazienti trasferiti dal Franciscus Gasthuis & Vlietland di Rotterdam all'ospedale Bgu di Bochum. «Trasferendo i pazienti intendiamo creare spazio in modo che le capacità di terapia intensiva rimangano disponibili sia per i pazienti Covid che per le cure regolari», ha spiegato la portavoce del centro di coordinamento nazionale per la distribuzione dei pazienti (Lcps), Monique Jacobs.

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Il Messaggero