AstraZeneca, Ema dà via libera al vaccino: «Sicuro ed efficace, benefici superano rischi. Esclusi legami con trombosi»

Via libera dell'Ema al vaccino Astrazeneca. «E' sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi ed escludiamo relazioni tra casi di trombosi» e la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Via libera dell'Ema al vaccino Astrazeneca. «E' sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi ed escludiamo relazioni tra casi di trombosi» e la somministrazione dei sieri. ha affermato la direttrice di Ema Emer Cooke al termine della riunione della commissione di sicurezza dell'Ema (Prac) sulla questione

In altre parole il vaccino «non può essere associato a un incremento degli eventi di trombosi e i casi registrati dopo la somministrazione sono inferiori a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata», ha aggiunto Sabine Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza).

 

 

 

Inoltre la commissione sulla sicurezza dell' Ema non ha trovato prova di problemi di qualità o sui lotti. Al momento risultano vaccinati con Astrazeneca 7 milioni di persone nell'Unione europea e 11 milioni in Gran Bretagna. L'Ema ha inoltre in corso studi anche su altri vaccini. 

 

La questione delle trombosi

Dopo la prima netta dichiarazione, gli esperti dell'Ema «tuttavia non possono essere esclusi legami con i rari casi tromboembolici e perciò occorre avvertire di queste possibilità», ha spiegato la direttrice dell' Ema, Emer Cooke. E a proposito dell'informazione è stato annunciato che il foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca «deve essere aggiornato: è importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali  - ha detto ancora Sabine Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza) - ci sono ancora alcune incertezze, abbiamo visto alcuni casi molto rari» ed abbiamo «raccomandato di aggiungere un'avvertenza, in modo che questa informazione sia resa nota ai medici e al pubblico».

La pillola

«C'è sempre una distinta possibilità» di eventi tromboembolici «per le donne che assumono la pillola anticoncezionale. Indagheremo il legame tra l'uso della pillola e la possibilità di un aumento dei rischi di casi avversi per chi viene vaccinato», ha detto infine la Straus.

 

Ora gli Stati possono decidere

«Molti Stati membri stanno aspettando il risultato di questa revisione sulla sicurezza» del vaccino AstraZeneca, «hanno indicato che ciò che l' Ema fa dal punto di vista scientifico è molto importante per loro per prendere una decisione su come continuare con le vaccinazioni. Oggi stiamo mantenendo la nostra promessa». Così infine la direttrice dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), Emer Cooke. «La nostra responsabilità è di giungere a una conclusione circa il fatto che i benefici superino o meno i rischi in modo che possano prendere una decisione informata e aumentare la fiducia nel vaccino».

 

 

Astrazeneca, Ema verso lo sblocco. Palù (Aifa): dubbi sull’uso della pillola

L’Ema rende pubblici i risultati dell’analisi supplementare condotta sui dati raccolti in tutta Europa nei giorni scorsi per verificare la possibile esistenza di una nesso causale tra la somministrazione del farmaco prodotto dall’azienda anglo-svedese (tutto o solo alcuni lotti) e l’insorgenza di trombosi cerebrali o di altri effetti collaterali potenzialmente fatali. E di consuguenza dare l'eventuale ok alla ripresa delle somministrazioni, sospese in diversi Paesi, tra cui l'Italia

 

 

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero