Il farmaco anti-artrite reumatoide Xeljanz (tofacitinib) potrebbe aumentare il rischio di coaguli di sangue nei polmoni e nelle vene profonde nei pazienti che sono...
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Ancora, il Prac raccomanda che i pazienti di età superiore ai 65 anni siano trattati con Xeljanz solo quando non esiste un'altra terapia. I pazienti ad alto rischio di coaguli di sangue - precisa l'Ema in una nota - includono quelli che hanno avuto un infarto o hanno insufficienza cardiaca, cancro, disturbi ereditari della coagulazione del sangue o una storia di coaguli di sangue, così come i pazienti che assumono contraccettivi ormonali combinati, una terapia ormonale sostitutiva, devono subire un intervento chirurgico importante o sono immobili. I medici dovrebbero anche considerare altri fattori che possono aumentare il rischio di coaguli di sangue tra cui età, obesità, diabete, ipertensione o fumo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero