Anti-artrite, l'Agenzia europea del farmaco: con cautela in pazienti a rischio coaguli sangue

Anti-artrite, l'Agenzia europea del farmaco: con cautela in pazienti a rischio coaguli sangue
 Il farmaco anti-artrite reumatoide Xeljanz (tofacitinib) potrebbe aumentare il rischio di coaguli di sangue nei polmoni e nelle vene profonde nei pazienti che sono...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 Il farmaco anti-artrite reumatoide Xeljanz (tofacitinib) potrebbe aumentare il rischio di coaguli di sangue nei polmoni e nelle vene profonde nei pazienti che sono già ad alto rischio. Di conseguenza, deve essere usato con cautela in questi malati. Lo raccomanda una revisione del comitato di sicurezza (Prac) dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema). Inoltre, le dosi di mantenimento pari a 10 mg due volte al giorno non devono essere utilizzate in pazienti con colite ulcerosa ad alto rischio a meno che non vi sia un trattamento alternativo adeguato.


Ancora, il Prac raccomanda che i pazienti di età superiore ai 65 anni siano trattati con Xeljanz solo quando non esiste un'altra terapia. I pazienti ad alto rischio di coaguli di sangue - precisa l'Ema in una nota - includono quelli che hanno avuto un infarto o hanno insufficienza cardiaca, cancro, disturbi ereditari della coagulazione del sangue o una storia di coaguli di sangue, così come i pazienti che assumono contraccettivi ormonali combinati, una terapia ormonale sostitutiva, devono subire un intervento chirurgico importante o sono immobili. I medici dovrebbero anche considerare altri fattori che possono aumentare il rischio di coaguli di sangue tra cui età, obesità, diabete, ipertensione o fumo.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero