Alzheimer, con il nuovo farmaco sperimentale fermato il declino cognitivo nel 47% dei pazienti: richiesta autorizzazione alla Fda

La medicina a base di «donanemab» funziona rimuovendo la placca amiloide che si forma nel cervello dei malati ed è uno dei marker del morbo

Alzheimer, risultati promettenti per il nuovo farmaco sperimentale: paritita la richiesta di autorizzazione alla Food and drug administration
Un farmaco sperimentale contro l'Alzheimer ha dato promettenti risultati in un vasto trial condotto su 1.700 pazienti per 18 mesi. Il prodotto, della Eli Lilly, ha fermato il...

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Un farmaco sperimentale contro l'Alzheimer ha dato promettenti risultati in un vasto trial condotto su 1.700 pazienti per 18 mesi. Il prodotto, della Eli Lilly, ha fermato il declino cognitivo del 47% dei pazienti, tutti colpiti dal morbo, almeno per 1 anno.

La medicina a base di «donanemab» funziona rimuovendo la placca amiloide che si forma nel cervello dei malati ed è uno dei marker del morbo: somministrato per infusione una volta al mese il prodotto ha mostrato di rimuovere la maggior parte della sostanza amiloide, tanto che il 57% dei pazienti ha potuto sospendere il farmaco dopo un anno dall' inizio della terapia, ed il 72% dei volontari ha raggiunto lo stesso risultato dopo un anno e mezzo.

 

 

Dati resi noti dalla Eli Lilly, non sono ancora stati pubblicati, ma sono talmente significativi che l'azienda presenterà richiesta di autorizzazione veloce del medicinale alla Food and drug administration entro giugno. Nel trial si sono però verificati tre decessi, le cui cause non state ancora completamente accertate, ma due di esser potrebbero essere dipese da micro-emorragie cereberali. 

 

Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza, un termine generale che si riferisce alla perdita di memoria e di altre abilità intellettuali talmente grave da interferire con la vita quotidiana. Il morbo di Alzheimer rappresenta il 50-80% dei casi di demenza.
 

 

Il morbo di Alzheimer non rappresenta un normale elemento dell’invecchiamento, anche se il massimo fattore di rischio conosciuto è rappresentato dall’aumentare dell’età, e la maggior parte delle persone affette dal morbo di Alzheimer hanno 65 e più anni. Tuttavia, il morbo di Alzheimer non è solo una malattia della vecchiaia. Fino al 5 per cento delle persone che soffrono di questa malattia riscontra un’insorgenza precoce del morbo di Alzheimer (noto anche come “insorgenza anticipata”), che spesso appare quando una persona ha tra i quaranta e cinquanta anni, o tra i cinquanta e sessant’anni. Per saperne di più: Insorgenza anticipata del morbo di Alzheimer (Questarisorsa è in inglese) e Fattori di rischio.

 

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Il Messaggero