A tavola, attenzione all'insidia spezie

A tavola, attenzione all'insidia spezie
ROMA Raddoppia negli ultimi dieci anni il numero di coloro che soffrono di allergie alimentari. In Europa sono più di 17 milioni, di cui 3,5 milioni under 25, le persone...

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ROMA Raddoppia negli ultimi dieci anni il numero di coloro che soffrono di allergie alimentari. In Europa sono più di 17 milioni, di cui 3,5 milioni under 25, le persone costrette a vivere con questo tipo di allergie.

Un dato preoccupante, poichè l'aumento più rapido si registra nei bambini e nei giovani, allergici in particolar modo alle uova, al latte di mucca e alle noccioline.

Accanto a questi c’è un 3 % della popolazione mondiale allergica alle spezie, sempre più usate non solo nella preparazione dei cibi ma anche in molti tipi di cosmetici, prodotti per il make-up, oli per il corpo, fragranze e prodotti per la pulizia dei denti, sostengono gli allergologi americani, riuniti recentemente per il congresso dell'American college of allergy, asthma and immunology, in California.

Le spezie che più comunemente innescano una reazione allergica sono l'aglio, il pepe nero e la vaniglia ma ci sono molti preparati per cucinare e alcuni prodotti di bellezza che contengono anche fino a 18 spezie diverse in miscela ed è difficile dire quale sia responsabile di eventuali allergie.

Una reazione allergica si può innescare mangiando, toccando o semplicemente annusando la spezia incriminata. Chi è sensibile alla betulla e all'artemisia, le cui polveri sono usate da sempre nella medicina tradizionale cinese per calmare le infiammazioni, ha una alta probabilità di scatenare una reazione allergica anche verso altre spezie, sostengono gli esperti.
A.C.
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Il Messaggero