Aids, un paziente di 36 anni è stato trattato con un mix di farmaci ed è risultato senza virus da un anno, tanto che per gli esperti potrebbe trattarsi del...
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Siringhe in spiaggia, donna e bagnino medicati in pronto soccorso a Latina
L'uomo, spiegano gli esperti dell'università federale di San Paolo, in Brasile, ha smesso i trattamenti a marzo 2019 e il virus finora non è tornato. Il paziente, 36 anni, sieropositivo dal 2012, partecipava alla sperimentazione di una terapia mirata a 'stanare' il virus dai 'reservoir' che ha nelle cellule e che lo fanno tornare se si sospendono i trattamenti usuali.
Iniezione preventiva ogni 2 mesi
Speranze per un nuovo farmaco da assumere solo una volta ogni due mesi che può prevenire l'infezione di Hiv: si chiama cabotegravir, il trial clinico è stato condotto da H.I.V. Prevention Trials Network. Il farmaco si fa via iniezione ogni due mesi e quindi rappresenterebbe un passo avanti notevole rispetto alle pillole preventive attualmente in uso, per ora costose (almeno fino all'arrivo del farmaco equivalente) e da assumere ogni giorno, aspetti che comunque minano l'aderenza terapeutica.
Secondo quanto riferito alla conferenza sull'AIDS 2020, virtuale quest'anno, il farmaco è stato testato su quasi 4.600 individui omosessuali e transgender in 43 siti in sette paesi, una casistica importante per varietà di età ed etnie. Il farmaco si è rivelato il 66% più efficace di Truvada, la pillola quotidiana preventiva: infatti nell'analisi finale hanno contratto l'Hiv solo 13 individui che hanno ricevuto le iniezioni contro 39 che hanno assunto le pillole.
Le sperimentazioni sull'iniezione dovevano continuare fino al 2022 ma data l'alta efficacia riscontrata, il trial è stato interrotto in anticipo e l'azienda chiederà l'approvazione all'FDA entro l'inizio del 2021. «Farmaci iniettabili a lunga azione rappresentano una opzione veramente interessante» - ha commentato Monica Gandhi, della University of California, San Francisco, una delle organizzatrici della conferenza. Il farmaco, oltre a dover essere assunto ogni due mesi, essendo iniettabile dà maggiori garanzie di aderenza terapeutica che non le pillole quotidiane. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero