Arriva anche la banca Il mercato è servito

Michele Tiraboschi, Letizia Moratti e Rossella Leidi
E adesso c'è pure una banca. Alla tavola imbandita del welfare aziendale dopo compagnie di assicurazione, broker, consulenti aziendali, piattaformisti, erogatori di...

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E adesso c'è pure una banca. Alla tavola imbandita del welfare aziendale dopo compagnie di assicurazione, broker, consulenti aziendali, piattaformisti, erogatori di voucher/ticket, aziende produttrici di gestionali per il personale, è arrivata una banca. Ubi Banca (il 22 marzo la conferenza stampa a Milano) è la prima ad affacciarsi a quello che sta diventando una moda, ma che è già un mercato in vorticoso sviluppo. Le aziende, dopo i pionieri del welfare aziendale unilaterale, cioè senza contrattazione, stanno cogliendo una duplice opportunità: la prima, più evidente, riguarda il sensibile vantaggio fiscale. Fare welfare per i propri dipendenti conviene dopo le leggi di stabilità e bilancio del 2016 e 2017.


La seconda occasione di più lungo periodo attiene alla "gestione delle risorse umane". Se i lavoratori sono il primo stakeholder dell'impresa, occorre investire su di loro, sul loro benessere, sulla loro partecipazione. Oggi direbbero engagement! E i piani di welfare aziendale (previdenza complementare, sanità integrativa, benefit flessibili  seconda delle richieste) sono diventati una necessità. Si è aperto un nuovo mercato. Molti contano di fare business. Non vinceranno per forza i primi, ma i migliori, cioè coloro che sapranno coniugare competenza giuslavoristica, fiscale, organizzativa e comunicazione (interna ed esterna). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero