27 dicembre 1985 Tredici morti nell'attacco dei terroristi palestinesi all'aeroporto di Fiumicino

27 dicembre 1985 Tredici morti nell'attacco dei terroristi palestinesi all'aeroporto di Fiumicino
Quattro palestinesi aprono il fuoco all’aeroporto Leonardo Da Vinci sui passeggeri israeliani in attesa di imbarco uccidendo 10 persone e ferendone 70. Anche 3 componenti del...

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Quattro palestinesi aprono il fuoco all’aeroporto Leonardo Da Vinci sui passeggeri israeliani in attesa di imbarco uccidendo 10 persone e ferendone 70. Anche 3 componenti del commando sono uccisi dagli agenti della sicurezza israeliani, mentre il quarto è tratto in arresto. I dirigenti dell’Olp condannano l’azione che è stata rivendicata dal gruppo dissidente di Abu Nidal, condannato a morte dalla stessa Olp.




L'azione terroristica fu perpetrata da uomini armati che, dopo aver gettato bombe a mano, aprirono il fuoco con raffiche di mitra sui passeggeri in coda per il check-in dei bagagli presso gli sportelli della compagnia aerea nazionale israeliana El Al e della americana TWA, scegliendo le loro vittime in modo indiscriminato.



Nell'attacco all'aeroporto di Fiumicino morirono 13 persone, inclusi i terroristi (stando all'ordinanza di rinvio a giudizio, quattro statunitensi, due messicani, due italiani, una cittadina greca, un algerino e tre terroristi arabi dalla nazionalità ancora oggi indefinita).



I terroristi che parteciparono alla strage di Fiumicino furono in totale quattro: tre di essi furono uccisi dalle guardie della sicurezza aeroportuale nel corso dell'azione e uno, il capo del commando Mohammed Sharam, fu catturato vivo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero