I cortei degli studenti per la sicurezza nell'alternanza scuola-lavoro/Il confine invalicabile tra protesta e violenza

I cortei degli studenti per la sicurezza nell'alternanza scuola-lavoro/Il confine invalicabile tra protesta e violenza
Esiste un confine invalicabile tra la giusta protesta, la manifestazione anche rumorosa, il corteo che sfila occupando le strade e le piazze e la violenza, programmata, pretesa...

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Esiste un confine invalicabile tra la giusta protesta, la manifestazione anche rumorosa, il corteo che sfila occupando le strade e le piazze e la violenza, programmata, pretesa come diritto, l’attacco frontale e cruento verso le forze dell’ordine, il tentativo di forzare i blocchi e magari assaltare sedi delle istituzioni. E’ questo un confine netto, che non dà diritto a nessuno e per nessuna ragione di infrangerlo. 


Bene, le manifestazioni degli studenti mostrano il fianco a questo rischio. Il quale rischio ha la caratteristica di ingigantirsi nella ripetizione di gesti ostili e avventurosi. E’ successo nel passato, c’è il rischio che si ripeta. Serve vigilanza, capacità di separare le buone ragioni da chi mesta nel torbido. I cortei degli studenti, promossi con le migliori intenzioni, sorretti da problematiche serie e severe che richiamano il governo e il mondo della scuola e del lavoro a cercare e trovare soluzioni condivise, vengono sistematicamente infiltrati da malintenzionati, mimetizzati con cappucci e armati di spranghe e mossi da progetti di assalto alla polizia.

A Torino sette agenti feriti, a Napoli focolai di guerriglia, a Roma tensioni prolungate nel centro storico nel tentativo di deviare il corteo per assediare il provveditorato: un copione che va interrotto. I ragazzi lamentano di essere maltrattati, e in qualche caso è vero e grave: siano loro stessi a trovare la misura per un confronto che non sia scontro. Le idee e i manganelli non si accordano. E neppure i bastoni contro gli scudi anti-sommossa.


graldi@hotmail.com

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Il Messaggero