L'ultimo oltraggio in via Margutta offende anche la storia di Roma

L'ultimo oltraggio in via Margutta offende anche la storia di Roma
Il matto strafatto di birre che si strappa la camicia, si sfila i jeans e si mette a correre in mutande, preferibilmente di notte, per il centro storico, ahinoi, è un...

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Il matto strafatto di birre che si strappa la camicia, si sfila i jeans e si mette a correre in mutande, preferibilmente di notte, per il centro storico, ahinoi, è un classico della primavera-estate romana. A Trastevere e nei luoghi della movida gli eccessi superano di norma l'asticella della decenza per sprofondare nel degrado. Gli alberi diventano Vespasiani e i cespugli rifugio di improvvisati e indisturbati droga-party. Nello scenario generale s'arriva adesso al sesso on the road, beatamente e scandalosamente.


La casistica documenta infinite sfumature di performance hard a cielo aperto; e tuttavia l'aver assistito alla esibizione erotico-stradale di un romeno e di una connazionale a via Margutta supera ogni limite per entrare nel territorio dell'oltraggio più grave e offensivo. La via tanto cara a Fellini, iscritta nell'albo d'oro della storia del cinema con Vacanze romane, ma soprattutto dimora creativa e orgogliosa della pittura e della scultura, viene usata da una coppia di sconsiderati come palcoscenico di una bravata che a dir poco scandalizza e sconcerta. Basta.

Basta con il laissez-faire che produce l'arroganza di credere che tutto sia possibile, impunito e anzi consentito: dalle cicche ovunque, alle gomme appiccicate sui marciapiedi, ai cartocci delle pizze a taglio, alle bottigliette di plastica lasciati cadere come segni del proprio vandalico passaggio. Mano dura e pesante contro questi barbari. La Storia non li tollera. E, modestamente, neppure noi.

paolo@graldi.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero