Roma, i vigili assenti e la condanna dovuta ma fuori tempo

Roma, i vigili assenti e la condanna dovuta ma fuori tempo
Nelle ore in cui a Palazzo Chigi si dibatte sul varo della controversa e tuttavia urgente riforma della Giustizia, ci arriva la notizia di una sentenza della Corte d'Appello...

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Nelle ore in cui a Palazzo Chigi si dibatte sul varo della controversa e tuttavia urgente riforma della Giustizia, ci arriva la notizia di una sentenza della Corte d'Appello di Roma che farà epoca. Si trattava di esaminare la pronuncia di assoluzione di quelle centinaia di vigili urbani di Roma Capitale che la notte di Capodanno (31 dicembre 2014) disertarono in massa il servizio. Chi per malattia, chi come donatore di sangue, chi per regalìe contrattuali: la città che sciamava festosa per le strade si ritrovò priva di un servizio essenziale con un buco gigantesco sulla sicurezza pubblica. In realtà si trattò di uno sciopero mascherato con i botti e i coriandoli del Capodanno pur non proclamato formalmente.


Materia per la Commissione di garanzia sugli scioperi che sanzionò quei comportamenti, decisione non accolta dal Tribunale di Roma che considerava insussistente il potere sanzionatorio della Commissione stessa. Ieri, dopo sette anni dai fatti, è sceso in campo il giudice dell'appello: lo sciopero fu illegittimo. Colpevole, dunque, il comportamento dei vigili. Meno male che la memoria ci assiste. Il bambino nato in quella notte adesso fa la seconda elementare e quando il processo sarà trattato in Cassazione magari sarà vicino alla Maturità. Questa non è la ragionevole durata del processo ma qualcosa che assomiglia a una beffa giudiziaria dove le ragioni e le colpe sono inghiottite dagli anni che passano. La Riforma che i cittadini aspettano, oramai che pretendono, è che la Giustizia ragioni e si pronunci nell'arco dei mesi. E mai più a lustri.
graldi@hotmail.com

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Il Messaggero