La storia sembra inventata ed è invece tutta di pura marca capitolina. Essa narra del bando di reclutamento di trentotto giardinieri da destinare alla Unità...
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Il risultato è che quasi la metà degli assunti non è in grado di accorrere dove gli alberi sono crollati, i rami sono pericolanti, o dove serve poter lavorare su gru manovrando pesanti motoseghe. Indietro, altro paradosso delle nostre burocrazie, non si può tornare: sono assunti e il posto è assicurato. E tuttavia potrebbero essere impiegati, all'interno della stessa amministrazione, in mansioni adeguate. Con ciò rispettando uno status esente da colpa: l'inabilità ha i suoi diritti e rispettarli è obbligatorio. Un'altra selezione colmerebbe il vuoto in organico di giardinieri a impiego pieno. Un gesto che il sindaco Virginia Raggi potrebbe compiere facilmente e che è auspicabile. Si è passati da mille a trecento giardinieri in pochi anni: ecco l'esercito che cura il verde di Roma. Adesso avete capito perché ormai cadono prima gli alberi delle pigne appese ai loro rami?
graldi@hotmail.com Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero