Almeno il professor Zagrebelsky, uno dir più agguerriti leader del No, si è limitato a dire che lascia l'insegnamento all'università se vince il...
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Dunque, tranquilli, anche lo chef-star Massimo Bottura resterà dei nostri. Ha detto che «se il 4 dicembre vince il No, potrei andare via dall'Italia» ma per fortuna non lo farà. Il fuoriuscitismo declamatorio, l'evocazione dell'auto-esilio, la sparata da "questa Italia non mi merita" (se vince quello che mi sta antipatico) rappresentano un simpatico sfogo insincero, tipico della propaganda politica. Se non fosse così, l'ottimo Umberto Eco - che alla vigilia del trionfo elettorale di Berlusconi nel '94 disse pronto a scappare in caso di sconfitta della sinistra - sarebbe morto, nello scorso febbraio, non nella sua stupenda casa milanese ma in un esilio parigino che non ha mai praticato. Hic manebimus optime è il vero non detto di Silvio e di tutti gli altri espatriati, espatriandi ed espatriabili immaginari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero