1986 – Papa Giovanni Paolo II visita la sinagoga di Roma: è la prima volta nella storia che un papa entra in un tempio ebraico, accolto con gioia...
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Per molti ebrei Wojtyla è il pontefice che più ha fatto per avviare un proficuo dialogo ebraico-cristiano. Nella sua giovinezza polacca ha avuto molti amici ebrei e la sua memoria è stata segnata per sempre, oltre che dal comunismo, dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale e dalla deportazione degli israeliti nei campi di concentramento nazisti, specie ad Auschwitz (che sorgeva in territorio polacco).
Il coronamento di questa amicizia ebraico-cristiana sarà il pellegrinaggio in Terra Santa nel marzo del 2000, anno giubilare, con l’intensa preghiera al muro del pianto di Gerusalemme e la spettacolare immagine del pontefice curvo che inserisce tra le fessure del muro – dove gli ebrei collocano le loro preghiere a Dio – la richiesta di perdono per le colpe dei cristiani nei confronti degli ebrei durante il bimillenario cammino della Chiesa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero